Tour de France 2022 – Percorso e favoriti

Presentazione del Tour de France 2022, con analisi di percorso e favoriti.

di Dino Manca

Tour de France 2022 – Percorso e favoriti

L’edizione numero 109 della Grande Boucle si preannuncia scoppiettante. Si andrà dalle pianure della Danimarca, che ospiterà le prime tre tappe, ai settori in pavé della Parigi-Roubaix, fino a raggiungere vette illustri come La Planche des belles Filles, Alpe d’Huez, Hautacam e Peyragudes. Nel mezzo diverse opportunità per velocisti ed attaccanti. In totale, verranno affrontati 3.357 chilometri in tre settimane.


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Tappe chiave

Sulla falsa riga dell’edizione 2018, viene riproposta “la tappa del pavé”. Quest’anno terminerà dalle parti di Arenberg, da cui prende nome lo storico settore della Parigi-Roubaix. Con ben 11 settori in selciato spalmati negli ultimi 75 km di corsa, le insidie per gli uomini di classifica non mancheranno. Se poi dovesse mettersi in mezzo anche il meteo..

Tour de France 2022 - 5a tappa
Tour de France 2022 – 5a tappa

L’arrivo a La Planche des Belles Filles è un grande classico di questa corsa. Non è una salita lunghissima, ma la sua esplosività, soprattutto nel tratto finale, fa si che ci sia inevitabilmente buona selezione. E’ probabile che i distacchi non saranno enormi al termine della tappa, ma le indicazioni che arriveranno da questa giornata saranno decisive per il prosieguo del Tour.

Tour de France 2022 - 7a tappa
Tour de France 2022 – 7a tappa

Nella seconda settimana entreranno in scena le Alpi, che offriranno in successione un 1-2 terribile dal punto di vista altimetrico. In questo caso, l’undicesima frazione, con arrivo al Col du Granon, richiederà l’attraversamento del mitico Galibier ed avrà un totale di 4.070 metri di dislivello – una delle giornate chiave delle prossime tre settimane.

Tour de France 2022 - 11a tappa
Tour de France 2022 – 11a tappa

Per il giorno successivo gli organizzatori hanno scelto un trittico micidiale: ancora Galibier, stavolta da un versante differente, Col de la Croix de Fer, e soprattutto il gran finale all’Alpe d’Huez. Una giornata che, senza troppi fronzoli, farà molto male alle gambe (4.660 metri di dislivello) e darà importanti scossoni alla classifica generale.

Tour de France 2022 - 12a tappa
Tour de France 2022 – 12a tappa

Nella terza settimana saranno i Pirenei a livellare ulteriormente la classifica. Seppur non si raggiungano vette particolarmente alte, la 17a tappa potrebbe rivelarsi una delle più impegnative della corsa, dato che su 3.352 metri di dislivello totali, ben 3.000 saranno distribuiti negli ultimi 80 chilometri. La salita di Peyragudes non ha tratti incredibilmente ripidi, ma al termine di una giornata simile le sorprese sono dietro l’angolo.

Tour de France 2022 - 17a tappa
Tour de France 2022 – 17a tappa

Si potrebbe fare un discorso analogo anche per la tappa successiva, in cui i corridori affronteranno le salite del Col d’Aubisque e Col de Spandelles, prima di terminare ad Hautacam, altra meta piuttosto nota agli appassionati di questo sport. Con oltre 4.000 metri di dislivello, sarà l’ultimo grande test in salita del Tour de France 2022.

Tour de France 2022 - 18a tappa
Tour de France 2022 – 18a tappa

Quando al termine di tre settimane ci si interfaccia con una cronometro di 40 chilometri, peraltro non semplicissima altimetricamente parlando, non si può certo sottostimare il “peso” della giornata. Le salite non mancheranno, ma se per qualche motivo le differenze in zona podio non dovessero essere insormontabili prima della ventesima frazione, potrebbero esserci gli ingredienti per rivivere un late-drama come nel 2020: aspettiamoci grandi distacchi.

Tour de France 2022 - 20a tappa
Tour de France 2022 – 20a tappa

Favoriti

Tadej Pogacar – I favori della vigilia spettano inevitabilmente al detentore degli ultimi due titoli. Il capitano del Team UAE, squadra che peraltro ha dimostrato lo scorso anno di esser pronta a supportare un corridore del suo calibro, ha dimostrato di non aver punti deboli quest’anno.

Se vogliamo trovare un episodio in cui sia apparso in difficoltà è nel tratto finale del Mont-Ventoux dello scorso Tour, quando fu costretto a cedere una trentina di secondi allo scatenato Jonas Vingegaard, unico corridore in grado di creargli qualche grattacapo, ed è qui che sorge una delle poche preoccupazioni sul suo conto. Quella fu una giornata estremamente calda, e se dovessero riproporsi condizioni simili nelle tappe più dure di quest’anno, potrebbe anche essere più vulnerabile del previsto.

Un altro dettaglio fattuale è che il confronto diretto con Roglic, almeno lo scorso anno, non ci sia stato, dal momento che il connazionale venne fatto fuori dalle cadute delle prime sciagurate giornate in Bretagna. Se vogliamo risalire all’ultimo effettivo duello Pogacar-Roglic, infatti, bisogna tornare al Giro dei Paesi Baschi 2021, e li fu Roglic ad avere la meglio.

Per tutto il resto, siamo di fronte ad uno dei talenti più cristallini e formidabili del ciclismo odierno: la tripletta è decisamente alla portata.

Jumbo – Visma – Se c’è una squadra in grado di detronare il bimbo prodigio, è inevitabilmente la Jumbo-Visma. Le vespe, non solo per il modo schiacciante con cui si sono affermate di recente al Giro del Delfinato, possono contare su un organico estremamente competitivo, probabilmente il migliore di tutti quando la strada comincerà a salire.

Dev’esser stato molto difficile sopportare il ritiro dello scorso anno per Primoz Roglic, che sognava un pronto riscatto dopo la beffa dell’anno precedente. Tuttavia, ci sarà una nuova occasione in questo 2022, anno in cui ha avuto modo di dimostrare che il suo livello è ancora estremamente alto, grazie alle vittorie di Parigi-Nizza e Delfinato.

Nel frattempo, in casa olandese è sbocciato anche Jonas Vingegaard. Il danese, secondo lo scorso anno, è un corridore dal sicuro avvenire, ma è davvero pronto per vincere un Grande Giro? Avere due armi di questo calibro potrebbe essere decisivo nel duello con Pogacar – sarà fondamentale saperle utilizzare e, soprattutto, preservarle al meglio nelle tre settimane.

INEOS Grenadiers – La compagine inglese, tra dubbi legati al Covid e discontinuità nel rendimento di alcuni corridori chiave, non parte più come squadra da battere, ma non per questo bisogna tagliarla fuori dalla lotta per la maglia gialla.

Il recente Giro di Svizzera, ad esempio, ci ha riconsegnato un revitalizzato Geraint Thomas, di fatto l’ultimo vincitore presente ai nastri di partenza, prima che si scatenasse l’uragano sloveno. Il gallese è un corridore d’esperienza, estremamente versatile e fortissimo a cronometro, ma la sua resistenza nelle tre settimane è da valutare dopo la deludente campagna 2021. Ciò detto, non bisogna scordarsi che fu 2° nel 2019, quando vinse Bernal, quindi ha già ampiamente dimostrato che il suo successo di quattro anni fa non fosse figlio di un avvenimento casuale.

L’alternativa più credibile dovrebbe essere Daniel Martinez, corridore che in questa stagione ha mostrato un livello altissimo, soprattutto in primavera, ma ha terminato la preparazione al Tour con un fragoroso fallimento in Svizzera. Se dovesse ritrovare il livello primaverile, soprattutto nella seconda settimana, c’è il terreno per distinguersi dal resto della competizione, e viste le sue ottime doti a cronometro, non è da escludere che possa giocarsi un posto sul podio finale di Parigi.

Bahrain Victorious – Nonostante pesi la perdita di un corridore come Gino Mader, la squadra araba, grande protagonista della scorsa edizione, porterà ai nastri di partenza due leader di spessore come Jack Haig e Damiano Caruso. Entrambi a podio in un Grande Giro l’anno scorso, partono come outsider alla vittoria finale e seri contendenti alla top5. Dovranno esser bravi a sfruttare, dovesse presentarsi, qualsiasi occasione per trasformare il loro status in qualcosa di più..

Ben O’Connor – A proposito di corridori in grado di sfruttare le occasioni! Lo scalatore australiano è finalmente riuscito ad esprimere al massimo il suo potenziale, ed il podio sfiorato lo scorso anno n’è la conferma. Alla luce dei suoi recenti risultati a cronometro, le ambizioni di top3 sono del tutto giustificate, anche perchè ha dimostrato al Delfinato di essere uno dei pochi in grado di reggere il passo dei Jumbo-Visma.

Aleksandr Vlasov – Il russo, Covid permettendo, viene da un percorso di preparazione in cui sembra aver raggiunto un livello completamente nuovo, ma resta il grande interrogativo legato alle tre settimane. In teoria, nel pacchetto c’è tutto: buona esplosività per gli arrivi di media montagna, rapidità per accaparrarsi secondi bonus in caso di sprint in salita, ed ottimo passo sia in salita che a cronometro. Riuscirà a portare a casa il suo primo podio in un GT del World Tour?

Enric Mas – Purtroppo, ha terminato il Delfinato nel peggiore dei modi, ritirandosi a seguito di una caduta che ha lasciato strascichi importanti, quindi non si hanno indicazioni degne di nota sul suo livello in salita, ma bisogna presumere che, come ogni anno, sarà lì a giocarsi un piazzamento in top5. Naturalmente, rischia di perdere molto tempo nell’ultima cronometro.

Jolly FantaBarCiclismo: Louis Meintjes – Nella stagione dei miracoli targata Intermarché, anche il sudafricano sembra esser riuscito a ritagliarsi il suo spazio. In uscita da un giugno convincente, nel quale è riuscito a portarsi a casa una bella vittoria in Appennino ed un convincente 6° al Delfinato, il 30enne di Pretoria cercherà di tener duro e portare a casa un piazzamento nelle prime 10/15 posizioni.

NB: La lista dei favoriti potrebbe subire delle variazioni, qualora venissero aggiornate le startlist non ancora ufficiali.

Riepilogo

**** Tadej Pogacar
*** Primoz Roglic, Jonas Vingegaard
** Geraint Thomas, Daniel Martinez, Ben O’Connor
* Jack Haig, Damiano Caruso, Enric Mas, Aleksandr Vlasov


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