Amstel Gold Race 2021 – Percorso e favoriti
Presentazione dell’Amstel Gold Race 2021, con analisi di percorso e favoriti.
Presentazione dell’Amstel Gold Race 2021, con analisi di percorso e favoriti.
di Dino Manca
Arrivano le Ardenne!
Dopo due anni dalla storica edizione 2019, ritorna la “classica della birra” olandese, una delle corse più aperte ed imprevedibili dell’anno.
Percorso
Variazioni minime, ma importanti nel percorso dell’Amstel Gold Race 2021. Causa Covid, gli organizzatori hanno deciso di non far partire la corsa da Maastricht, ma da Valkenburg. Il circuito, da ripetere 13 volte, sarà di circa 17 chilometri e comprenderà le iconiche salite limburghesi di Geulhemmerberg, Beumelerberg e Cauberg. Quest’ultimo muro, tuttavia, sarà assente nell’ultimo giro. In totale, la corsa offrirà 217 km e 38 salite.
Il Geulhemmerberg è il primo muro che presenta il circuito: con 500 metri al 4,1%, toccherà le pendenze maggiori nella parte centrale.
Il Bemelerberg sarà, in ordine, la seconda delle tre salite del circuito, ma anche l’ultima ad essere affrontata nel giro conclusivo. Si tratta di 1.2 km al 3,6% di media, con una parte centrale che oscillerà tra il 5% ed il 6%. La maggiore difficoltà è rappresentata dal tipo di strada, molto stretta soprattutto nella parte iniziale, che renderà gli ultimi passaggi particolarmente concitati ed è principale causa di nervosismo e cadute nel gruppo. Nel 2019 Jakob Fuglsang cercò di attaccare per l’ultima volta, senza successo, Julian Alaphilippe.
Grazie soprattutto ai suoi 400 metri iniziali, con pendenze che oscilleranno tra il 7% ed il 13%, è il Cauberg ad essere il muro più temuto di questa classica. L’ultima occasione per far la differenza arriverà a circa 17 chilometri dalla conclusione, quando verrà affrontato per la dodicesima ed ultima volta.
Il finale resta invariato rispetto alle passate edizioni: dopo un leggero falsopiano, l’ultimo chilometro, caratterizzato da 900 metri completamente dritti, porterà i corridori al traguardo di Berg en Terblijt.
Favoriti
Jumbo-Visma – Dopo un amaro 2° posto mercoledì alla Freccia del Brabante, Wout Van Aert, che si interfaccerà per la seconda volta in carriera con questa corsa, sarà raggiunto dai “ragazzi dei Paesi Baschi”, Primoz Roglic e Jonas Vingegaard, che renderanno la squadra olandese una vera e propria corazzata. Lo sloveno, che avrà come grandi obbiettivi Freccia Vallone e Liegi, sarà uno spauracchio non da poco ed è un jolly che se ben giocato potrebbe rivelarsi decisivo nell’economia della corsa. Conoscendo la sua natura estremamente competitiva, è difficile immaginarsi che possa correre in modo conservativo e andrà considerato uno dei principali favoriti alla vittoria finale.
L’avere più opzioni all’interno della squadra dovrebbe paradossalmente giovare anche allo stesso Van Aert, che non sarà costretto ad inseguire ogni movimento in prima persona e potrà riservare qualche energia in più, in una corsa che dovrebbe adattarsi piuttosto bene alle sue caratteristiche.
Deceuninck – Quick Step – Fresco di rinnovo, il campione del mondo Julian Alaphilippe sarà l’ovvio capitano della compagine belga, nel tentativo di far sua una classica sfuggitagli clamorosamente di mano due anni fa, a causa del troppo attendismo nella retta conclusiva. Dopo un 4°, un 6° e due 7° posti, è chiaro che si tratti di un percorso nelle sue corde. Andrea Bagioli*, vincitore alla Drome Classic in febbraio, ha corso poco quest’anno, ma ha dimostrato la passata stagione di saperci fare in questi percorsi, essendo arrivato ad esempio 7° alla Freccia del Brabante.
Il danese Mikkel Honorè* è un’altra valida alternativa che potrebbe farsi vedere negli ultimi 50-60 km di gara, senza dimenticare il giovane Mauri Vansevenant, in uscita da un Giro dai Paesi Baschi molto positivo.
Bora – Hansgrohe – Max Schachmann rappresenta alla perfezione il prototipo di corridore che può vincere questo tipo di corsa. Quinto nel 2019, il tedesco è il giusto compromesso tra rapidità e resistenza in salita. La grande domanda è a che punto sia la forma, dopo un Giro dei Paesi Baschi non molto convincente. La squadra tedesca ha anche un signor piano b in Ide Schelling, che ha mostrato una forma sorprendente alla Freccia del Brabante, chiudendo in top5.
Team BikeExchange – Tagliato fuori da una maxi caduta mercoledì, Michael Matthews cercherà il primo successo in una corsa che l’ha visto concludere al 3° e 5° posto nel 2015 e 2016, mentre ha chiuso nel secondo gruppo le ultime tre edizioni. Come sempre, tutto dipenderà dalla sua risposta alle “sfiammate” negli ultimi passaggi sui muri decisivi. Dovesse tenere, è senz’altro uno dei corridori più veloci presenti alla partenza. Dion Smith e Robert Stannard, 6° mercoledì, rappresentano due buone alternative qualora l’australiano non dovesse essere in giornata.
Alejandro Valverde – Dopo un 2020 sotto i suoi standard, il quarantenne spagnolo sembra esser tornato quello dei tempi migliori. E sappiamo che un Valverde in condizione può tranquillamente chiudere tra i primi 5 in questa corsa, come nel 2008, 2013, 2014, 2015 e 2018. Manca però il gradino più alto del podio: riuscirà a centrarlo quest’anno?
Bahrain Victorious – Il team arabo avrà un approccio similare alla Freccia del Brabante, portando al via corridori offensivi come Dylan Teuns (7° mercoledì) e Matej Mohoric, oltre ad avere Sonny Colbrelli in caso di corsa meno selettiva, sul podio qui nel 2016 e 9° nel 2017. Questa versalitilità rende molto probabile la presenza di un proprio componente nella top10 finale.
INEOS Grenadiers – Dopo quasi un mese dalla Milano-Sanremo, corsa peraltro con una costola fratturata, Michal Kwiatkowski sarà al via dell’Amstel Gold Race 2021, in una delle classiche che gli ha dato maggiori soddisfazioni in carriera. Il polacco, infatti, è stato vincitore nel 2015, 2° nel 2017 ed in top5 nel 2013 e 2014, oltre ad aver chiuso nel gruppo di testa anche nella passata edizione. L’altra punta sarà Tom Pidcock, fresco vincitore della Freccia del Brabante e pronto a stupire ancora, nonostante si tratti della sua prima partecipazione. Come risponderà ad una corsa di quasi 220 km?
UAE Team Emirates – Matteo Trentin chiuderà domenica la sua ottima campagna di classiche primaverili. Il percorso è sempre un pò al limite per le sue caratteristiche, anche se l’ottimo terzo posto di mercoledì lascia ben sperare. L’altro capitano sarà Marc Hirschi, che diversamente da Trentin comincerà la sua stagione di classiche, prima di difendere il titolo alla Freccia Vallone e tentare l’assalto alla Liegi dopo il podio del 2020. Dopo aver corso in appoggio dei capitani in Catalogna e nei Paesi Baschi, per lo svizzero è arrivato il momento di sciogliere la riserva e mostrare a che punto si trova a livello di condizione.
Astana – Il team kazako sarà capitanato da Jakob Fuglsang, che ha sfiorato la vittoria due anni fa, dimostrandosi forse il corridore più in forma sui muri decisivi del finale. Sfortunatamente, il danese sembra aver perso quella brillantezza, sebbene il periodo decisivo della sua stagione arrivi proprio dalle Ardenne in poi. Dopotutto, la sua carriera sembra aver preso la direzione delle corse di un giorno, più che delle tre settimane, onde per cui non sarà sorprendente vederlo tra i protagonisti questa domenica. Inoltre, corridori come Alexey Lutsenko, Alex Aranburu ed Omar Fraile dovrebbero trovarsi abbastanza bene in un percorso come questo, dopo aver dato segnali positivi nei Paesi Baschi.
Tim Wellens – Momento chiave della stagione anche per il capitano della Lotto Soudal, che si trova sempre bene in percorsi che offrono la possibilità di attaccare come questo, dove ha centrato due top10 nel 2016 e 2018. Sarà interessante capire se riuscirà a tornare su buoni livelli, perchè l’inizio di stagione non è stato entusiasmante.
Greg Van Avermaet – E’ un peccato che l’AG2R tenga fuori Cosnefroy in una corsa del genere, dato che è apparso incredibilmente sul pezzo mercoledì. Toccherà quindi al belga rimboccarsi le maniche e cercare di essere competitivo, sebbene non sia sembrato brillantissimo alla Freccia del Brabante. Il suo miglior risultato all’Amstel risale al 2015, quando centrò il 5° posto.
Simon Clarke – L’australiano della Qhubeka è un corridore poco appariscente, che viene spesso sottovalutato, ma sa cosa significa portare a casa risultati di spessore. Secondo dietro Van der Poel nel 2019, ha già mostrato una più che discreta condizione nelle corse di un giorno di quest’anno, finendo 8° alla Strade Bianche e 5° alla Drome Classic.
Valentin Madouas – Il francese, ottavo nel 2019, è uno di quei corridori che ben si sposano con un percorso abbastanza esplosivo come questo. Non ha dato grandissimi segnali in questo 2021, anche se mercoledì è sembrato abbastanza brillante alla Freccia del Brabante, chiudendo 14°. Partirà come outsider, ma ha le qualità per sorprendere.
Tiesj Benoot – Il belga, quando in condizione, è un corridore molto offensivo, ma la mancanza di esplosività non è l’ideale per questa corsa, dove ha un 15° posto come miglior risultato.
EF Education Nippo – Diverse le opzioni per il team americano, anche se nessuno svetta particolarmente per condizione e risultati acquisiti in questo 2021. La logica porta a pensare che il capitano sarà Michael Valgren, vincitore nel 2018 e 2° nel 2016, che tuttavia sembra lontano parente del corridore di tre stagioni fa.
Una sorpresa potrebbe essere il giovane Simon Carr, che ha disputato una buona Strade Bianche e non ha chiuso troppo lontano dai migliori mercoledì, così come l’esplosivo Sergio Higuita, all’esordio assoluto nelle Ardenne, ma per caratteristiche molto adatto a questi percorsi, dove potrà usare la sua esplosività per stare con i migliori nelle salite ed il suo sprint per finalizzare. La domanda è quanto pesi la mancanza di esperienza in una classica così complessa tatticamente, dettaglio da non sottovalutare.
Warren Barguil – Il francese dell’Arkéa merita una menzione, dopo aver disputato delle buone classiche nelle Fiandre. Sulla carta, il terreno a lui più congeniale arriverà da domenica in poi, quindi andrà seguito con attenzione. Lo scorso anno, chiuse 5° alla Freccia del Brabante, 4° in Vallonia e 9° alla Liegi.
Jolly FantaBarCiclismo: Quinn Simmons* – Il classe 2001 della Trek-Segafredo è un altro prodotto della generazione d’oro, che sta lentamente, ma inesorabilmente prendendo il sopravvento nel ciclismo moderno. Sebbene sia al suo esordio in assoluto, l’americano ha tutte le carte in regola per distinguersi in un percorso con tante piccole salite. Lo ha fatto la passata stagione alla Bretagne Classic, ha sorpreso con una corsa molto brillante quest’anno alla Strade Bianche e non sarebbe affatto sorprendente se dovesse chiudere con i primi 10/15 in questa Amstel Gold Race 2021.
NB: La lista dei favoriti potrebbe subire delle variazioni, qualora venissero aggiornate le startlist non ancora ufficiali.
*AGGIORNAMENTO: Andrea Bagioli, Mikkel Honorè, Nick Schultz e Quinn Simmons sono stati rimossi dalla startlist ufficiale dell’Amstel Gold Race 2021. Di conseguenza, Simon Carr subentra come Jolly FantaBarCiclismo.
Pronostico
Lo scenario più probabile è quello di un piccolo gruppetto che, dopo una selezione naturale, vada a giocarsi il successo sulle ultime rampe di gara, o in alternativa in volata. La scaltrezza è tutto in una corsa del genere, quindi bisognerà dosare al meglio le energie, ma non essere troppo attendisti. Esplosività, intelligenza tattica e buona velocità in caso di sprint ristretto: Julian Alaphilippe.
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