Ciclomercato 2021 – Cosa cambia

I principali cambi di casacca in vista della nuova stagione. Quali saranno gli effetti del Ciclomercato 2021 sul prossimo FantaBarCiclismo?

di Dino Manca

Una scoppiettante campagna acquisti, quella dell’ultimo ciclomercato, che ha visto separazioni annunciate, ma anche alcuni colpi di scena tutt’altro che prevedibili. E potrebbero esserci altre sorprese da qui all’inizio delle gare che contano.

Marc Hirschi è passato dal Team DSM (ex Sunweb) al Team UAE

Partiamo da quello che, numeri alla mano, è il vero colpo di scena in vista della nuova stagione. Marc Hirschi, autore di una stagione strepitosa, nella quale ha ottenuto una vittoria di tappa al Tour, un bronzo al Mondiale di Imola e la vittoria della Freccia Vallone. Il tutto a soli 22 anni.

Chiaro, questo exploit dello svizzero ha presumibilmente alzato le aspettative contrattuali dello stesso, che non riuscendo ad ottenere un aumento dell’ingaggio con la sua ex squadra, con la quale aveva ancora 1 anno di contratto e successivamente chiuso consensualmente il rapporto professionale, ha accettato la cospicua proposta del Team UAE.

Impossibile non aspettarsi, in ottica fantaciclismo, una stagione ricca di vittorie e piazzamenti di rilievo in corse di un giorno, come le classiche delle Ardenne e tappe mosse, specialmente quelle in cui lo svizzero può scatenare le sue abilità da scattista e discesista.

Interessante capire se vorrà migliorare a cronometro. Il che, potrebbe invogliarlo a cercare di far classifica generale….

Fabio Aru cercherà di riscattarsi alla Qhubeka ASSOS

Chi il Team UAE lo lascia, invece, è Fabio Aru. Una tre anni disastrosa per il sardo, che ha chiuso la sua esperienza con la squadra degli Emirati Arabi senza aver centrato neanche un successo.

All’età di 30 anni, più che di risultati, il Cavaliere dei Quattro Mori ha prima di tutto un disperato bisogno di ritrovare serenità in bicicletta. A tal proposito, è incoraggiante la scelta di ritornare a gareggiare nel ciclocross, che potrebbe dare a Fabio tranquillità e nuove motivazioni, oltre che ritmo gara e abitudine alla fatica dopo il lungo stop, in vista di una stagione cruciale per la sua carriera. Le occasioni, di certo, non mancheranno con la Qhubeka ASSOS, dove insieme a Domenico Pozzovivo sarà, al netto di sorprese, l’uomo designato a curare la classifica generale.

Il valzer degli scalatori

Importante cambio di squadra anche per Miguel Angel Lopez, che lascia l’Astana per la Movistar. Il colombiano resta uno degli scalatori di riferimento del panorama mondiale, anche se la sensazione è che le occasioni mancate comincino ad essere un pò troppe, perlomeno per quelle che erano le aspettative nei suoi confronti. Basterà avere la “M” della compagnia telefonica spagnola sulla schiena per vedergli vincere il primo grande giro?

Discorso analogo si potrebbe fare anche per Rafal Majka. Il polacco ha chiuso la stagione con un 12° posto al Giro d’Italia, che considerando la buona preparazione fatta, con ben tre top5 su 4 giri di una settimana, è tutt’altro che un risultato in linea con le aspettative. A 31 anni, potrebbe essere arrivato per Majka il momento di cambiare prospettive, considerando anche l’ascesa esponenziale del gioiello di casa UAE, Tadej Pogacar, con il quale condividerà la leadership per le grandi corse a tappe.

Interessante seguire gli sviluppi della carriera di Jack Haig, troppo spesso relegato a gregario in Mitchelton Scott, nonostante abbia dimostrato di potersi giocare qualche carta mettendosi in proprio. Per l’australiano l’occasione di cambiare il trend alla Bahrain McLaren.

Adam Yates ha lasciato la Mitchelton Scott dopo 7 stagioni

Dopo lo splendido podio del Tour 2020, Richie Porte ha scelto di tornare al Team INEOS. Difficile, vista l’abbondanza della squadra inglese, che ha “riportato a casa” Adam Yates, pensare ad un ruolo di capitano per lui.

Il gemello degli Yates, a detta di molti il più talentuoso dei due, è uno di quei corridori per i quali suona il fischietto dell’ultima chiamata, posto che siano apprezzabili i suoi acuti nei giri brevi e alcune buone prestazioni in corse di un giorno.

A rimpolpare le file britanniche anche il colombiano Daniel Martinez. Altalenante, tra imprese francesi (vittoria del Delfinato e tappa al Tour) ed una Vuelta, complici le cadute, decisamente sub-par, per utilizzare un termine golfistico, nella quale è stato costretto al ritiro.

L’età (24) è dalla sua parte, ma la scelta di passare in una squadra altisonante con un fitto bacino di talenti (Thomas Pidcock è uno di questi) può rivelarsi un’arma a doppio taglio, almeno dal punto di vista dei risultati…

Lascia la EF Pro Cycling anche Michael Woods, consacratosi ormai come uno dei migliori scattisti in circolazione. Per il canadese, approdato all’ambiziosa Israel Start-Up Nation, l’obbiettivo di centrare una monumento, con un occhio al mondiale e perchè no, a Tokyo.

Altri cambi di casacca pesanti fra i big

Il primo è Chris Froome, che dopo un decennio storico al Team Sky, condito da 7 grandi giri vinti, passa alla Israel Start-Up Nation. Conoscendo il personaggio, sarebbe sciocco pensare che si accontenterà di qualche passerella, nonostante le 35 candeline che cominciano ad avere un certo peso, oltre al grave infortunio subito 2 anni fa, che obbiettivamente non ci ha restituito l’atleta mattatore che conoscevamo.

Segue Wilco Kelderman, che dopo il Giro chiuso con un amaro terzo posto, ha salutato la Sunweb (ora Team DSM), senza peraltro troppo rancore, per sposare il progetto Bora Hansgrohe. Qualità ritrovate in salita, che aggiunte alla solidità contro il tempo fanno dell’olandese un corridore sempre pericoloso nelle grandi corse a tappe. Importante, tuttavia, trovare la quadra a livello mentale. Basta scoppole Wilco!

Altro addio eccellente quello di Romain Bardet, il quale cercherà di imparare a stare su una bici da cronometro al Team DSM. Chiusa la parentesi con l’AG2R, per il francese è arrivato il momento di mostrare se ci siano ancora i margini per considerarlo uno dei migliori ciclisti in ottica grandi giri. L’ultima stagione, per la verità, lascia qualche dubbio a riguardo.

AG2R che dovrà fare a meno di Pierre Latour ed Alexis Vuillermoz, passati alla Direct Energie, rimpiazzati da Lilian Calmejane, che cercherà di ottenere vittorie nelle tappe più nervose, e Ben O’Connor, che dopo un lungo periodo di letargo è tornato prepotentemente in scena con due prestazioni superlative allo scorso Giro. Importante per Latour capire in quale direzione vuole andare. La sensazione è che debba iniziare a pensare più alle corse di un giorno, rispetto alle tre settimane.

Ilnur Zakarin, invece, ha scelto di tornare in Russia passando alla Gazprom, dove sarà indiscutibilmente la punta di riferimento, nonostante una stagione 2020 poco incisiva. Vedremo in che ottica, dato che il team russo non fa parte del World Tour e non sarà automatico vederlo competere nelle grandi corse a tappe.

E le ruote veloci?

Tra i trasferimenti più caratterizzanti, sicuramente quello di Michael Matthews, che dopo quattro stagioni in Sunweb torna alla Mitchelton Scott.
Per “Bling” sarà fondamentale farsi trovar pronto dalla Sanremo in poi, a caccia di vittorie di spessore prima di correre, presumibilmente, il Tour de France.

Nuova esperienza per Matteo Trentin, che lascia la CCC per il Team UAE.
Simile a quanto detto per Matthews, l’obbiettivo per il trentino sarà arrivare pronto alla stagione delle classiche. Sarebbe fondamentale, per la sua carriera, riuscire a vincerne una di spessore. Dopo tanti piazzamenti prestigiosi, sarebbe più che meritato.

Fine dell’avventura UAE invece per il belga Jasper Philipsen, uno dei velocisti più in palla della stagione appena trascorsa, che sbarca in casa Alpecin – Fenix, dove con Tim Merlier andrà a formare una coppia di tutto rispetto per le volate. Ma attenzione, questo corridore ha dimostrato di poter dire la sua anche in sprint non semplicissimi, vedi 15° tappa della Vuelta 2020. Potrà diventare un uomo da classiche del nord?

Alpecin – Fenix che ha anche messo le mani sullo svizzero Silvan Dillier, un pò scomparso dopo il clamoroso 2° posto alla Roubaix 2018.

Ritorno eccellente per Mark Cavendish, che in QuickStep proverà a ritrovare un colpo di pedale ormai non più scontato, per un velocista che ha vinto 146 volte in carriera, ma solo una volta negli ultimi tre anni.

A proposito di corridori in cerca di riscatto, la Direct Energie firma Edvald Boasson Hagen. Troppo poco, per il norvegese, qualche piazzamento sporadico. Soprattutto, quel che ha sorpreso è stato il suo calo nelle corse di un giorno. Riuscirà a tornare competitivo?

Parlando di Italiani, come non segnalare il passaggio di Jakub Mareczko dalla CCC alla Vini Zabu’ – Brado – KTM. Dopo una stagione in chiaroscuro, quella 2020 è stata per “Kuba” la stagione del rilancio: 3 vittorie in Ungheria e due top5 alla Vuelta, tra cui un podio.

Cosa aspettarsi dalla stagione 2021? Certo, è indubbio che per fare grandi volate sia necessario un treno adeguato, cosa che, per la verità, Mareczko ha raramente avuto a disposizione in carriera. Dunque, per l’italiano sarà difficile migliorare i risultati della passata stagione, ma con la giusta dose di fortuna nel posizionamento, suo tallone d’Achille, potrebbe togliersi comunque qualche soddisfazione.

Altri due movimenti da segnalare sono il passaggio di Ivan Garcia Cortina dalla Bahrain alla Movistar, squadra che trova finalmente un corridore dallo spunto veloce, capace di poter dire la sua in tappe mosse e classiche di 1 giorno, e quello di Marc Sarreau dalla FDJ all’AG2R. Il francese, a mio avviso, è un velocista largamente sottovalutato.

Tornando agli uomini da classiche, due innesti eccellenti per la stessa compagine francese, che aggiunge all’organico il campione olimpico corrente Greg Van Avermaet e il passista lussemburghese Bob Jungels. Sarei sorpreso se l’AG2R Citroen non riuscisse a metter le mani su qualche classica di rilievo quest’anno.

Chiudiamo questa lunga lista di trasferimenti con Sep Vanmarcke, che ha scelto la Israel Start-Up Nation per provare a tornare competitivo nelle classiche del nord, seguito dal nostro Alessandro De Marchi, Daryl Impey, Carl Fredrik Hagen, dal quale ci si aspettava forse qualcosa in più dopo l’ottimo 2019, e Patrick Bevin, a caccia soprattutto di cronometro.

Al contrario, fa le valigie Nils Politt, passato dalla compagine israeliana alla Bora-Hansgrohe. Innesto importante per i tedeschi, che aggiungono una freccia non da poco in vista delle classiche e scaricano un pò Peter Sagan dalle responsabilità. Tatticamente, potrebbe essere fondamentale poter godere di un altro uomo pericoloso nei finali.

L’EF, invece, si consola con Michael Valgren, altro corridore dalle grandi potenzialità, che tuttavia non è riuscito a trovare grandi risultati nelle classiche del 2020.

Meritano una menzione anche altri due cronoman italiani: Edoardo Affini, che passa dalla Mitchelton Scott alla Jumbo-Visma, e Matteo Sobrero, che ha scelto l’Astana dopo la parentesi in maglia NTT.

Per Affini, non poteva esserci squadra migliore se ne facciamo un discorso di accuratezza nel lavoro a cronometro. Destinazione ideale per chi vuol tornare a far parlar di se dopo gli squilli del 2019.

Per Sobrero sarà importante dar continuità ai buoni risultati della passata stagione, tra i quali un 4° posto nella cronometro inaugurale del Giro.

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