Giro d’Italia 2021 – Favoriti 9a tappa

Percorso e favoriti della nona tappa del Giro d’Italia 2021.

di Dino Manca

Una frazione non molto lunga, ma estremamente insidiosa.

Percorso

Poca pianura e tanti metri di dislivello nella nona tappa, che porterà i corridori da Castel di Sangro fino a Campo Felice, altopiano dell’appennino abruzzese in provincia dell’Aquila. Si comincerà subito a salire con il Colle della Croce (6.9 km al 3.4%), salita non categorizzata che potrebbe favorire la formazione della fuga di giornata. Il Passo Godi (2a Cat.) avrà pendenze simili, ma durerà quasi 14 km. Seguiranno le salite di Fonte Ciarlotto, Forca Caruso ed Ovindoli, prima di dirigersi verso la stazione sciistica di Campo Felice. In totale, la tappa presenterà 3500 metri di dislivello.

Il meteo all’arrivo dovrebbe essere prevalentemente nuvoloso, anche se non si escludono deboli piogge. Il vento soffierà da sud-ovest fino a raggiungere velocità di 30 km/h, il che significa vento laterale per tutta la giornata e parzialmente contrario durante l’ultima salita a Campo Felice.

Giro d'Italia 2021 - 9a tappa
Giro d’Italia 2021 – 9a tappa

La salita di Passo Godi terminerà dopo 35 chilometri di corsa. Si tratta di 13.8 chilometri al 4.1%, piuttosto pedalabili ed ottimi per stare a ruota. Buona occasione per portare a casa qualche punto per la maglia azzurra.

Giro d’Italia 2021 – Passo Godi

Il gruppo troverà pendenze simili anche nella salita di Forca Caruso (3a Cat.), salita regolare di 12.7 km al 4.5%, che terminerà a 56 chilometri dalla conclusione.

Giro d’Italia 2021 – Forca Caruso

Dopo lo sprint intermedio di Celano, i corridori dovranno affrontare l’ascesa verso il piccolo comune di Ovindoli. Anche qui, sarà la regolarità delle pendenze, attorno al 5%, a caratterizzare i 12.4 km di salita. Dallo scollinamento mancheranno 23 chilometri alla conclusione.

Giro d’Italia 2021 – Ovindoli

Un breve passaggio verso Rocca di Cambio (2.5 km al 4.7%) porterà i corridori verso il traguardo volante che darà secondi bonus per la classifica generale. Successivamente, verrà affrontata la salita conclusiva della tappa.

Si tratta di 6 chilometri molto irregolari, con una parte iniziale che andrà dal 5 al 7%, una parte centrale di falsopiano ed un finale molto più intenso con pendenze che arriveranno a toccare il 12%, quando si sarà già entrati nel tratto in sterrato che accompagnerà i corridori fino al traguardo. In totale, gli ultimi 1600 metri avranno una pendenza media del 8.6%.

Giro d’Italia 2021 – Campo Felice

Non è facile reperire immagini del finale, ma questa dovrebbe essere la svolta verso il tratto in sterrato. Come si può notare, l’altipiano è davvero estremamente esposto.

Giro d’Italia 2021 – Campo Felice (inizio sterrato)

Favoriti

Le tante salite di giornata, seppur non impossibili dal punto di vista della durezza, dovrebbero rendere questa tappa sufficientemente appetibile per gli uomini di classifica, quindi non va escluso che un arrivo in sterrato come questo possa invogliare squadre come INEOS o Quick Step a provare qualcosa. Naturalmente, l’inizio in salita verrà visto come un’opportunità per attaccare, e non è del tutto improbabile che una fuga omogenea di corridori fuori classifica possa prendere il largo nelle fasi iniziali e andare a giocarsi il successo parziale.

Salvo cambiamenti improvvisi del meteo, il vento contrario sulla salita finale potrebbe mozzare un pò lo spettacolo. Si tratta di una strada molto esposta, quindi bisognerà valutare bene ogni tipo di azione.

All’interno dei ragionamenti sul potenziale vincitore, bisogna tener conto che ci sono tante squadre che ancora non hanno vinto una tappa e potrebbero avere interesse nel giocarsela in un arrivo simile. Ad esempio, Astana, Trek, Israel e BikeExchange. Tutto dipenderà naturalmente da che tipo di situazione si delineerà dopo le prime battute di corsa, ma non sarebbe incredibile se una di queste squadre scegliesse di mettere qualche gregario a tirare in gruppo.

Daniel Martin – L’irlandese ha tutte le carte in regola per vincere in un arrivo simile. La forma sembra molto buona, le salite precedenti non sono durissime ed il finale è esplosivo a sufficienza perchè possa metter fuori gioco la maggior parte degli scattisti. Essendo uno specialista nei “muri”, come dimostrato non solo nelle classiche delle Ardenne, ma anche alla scorsa Vuelta, dov’è stato in grado di battere un certo Primoz Roglic, il capitano dell’Israel Start – Up Nation amerà giocarsi la vittoria in uno sprint in salita; le condizioni meteo, tra l’altro, sembrano rendere questa possibilità molto realistica.

Egan Bernal – Il colombiano è molto vicino alla maglia rosa, che dista appena 16 secondi. Se il ritmo nel finale dovesse essere sostenuto, non bisogna escludere che Attila Valter possa trovarsi in difficoltà. Come abbiamo potuto vedere nell’arrivo di Ascoli Piceno, lo scalatore della INEOS ha ritrovato quell’esplosività che potrebbe tornare utile per guadagnare secondi bonus preziosi e, perchè no, magari vincere anche la tappa allo sprint.

Giulio Ciccone – Lo scalatore della Trek sarà ovviamente molto motivato da un arrivo in salita nella sua regione. Il fatto che in questa prima settimana abbia più volte tentato l’attacco, mostrando una grande condizione, è senz’altro positivo. Il problema è che tutti i big di classifica ora sanno che dispone di ottime gambe, quindi sarà difficile che gli lascino molto spazio. Per vincere, dovrà andar via di forza, ma viste le condizioni meteo non sarà facile. In caso di sprint, il suo spunto in salita non è affatto male, ma dovrà esser bravo a dosare le energie in precedenza.

Remco Evenepoel – Fino ad ora l’abbiamo visto rispondere agli attacchi, ed è probabile che l’arrivo di domani sia un pò troppo breve per provare qualcosa, a maggior ragione se le condizioni meteo dovessero impedirlo. In caso di sprint in salita non è certamente lento, ha buone possibilità di chiudere nella top5.

Simon Yates – L’inglese vinse tre anni fa uno sprint in salita molto simile. Eravamo sul Gran Sasso, e le condizioni del vento erano esattamente come quelle di domani. L’unico dubbio è legato alla sua forma, che nelle prime tappe impegnative è sembrata in leggera discesa dopo il Tour of The Alps, ma è possibile che abbia soltanto sofferto più di altri il freddo e la pioggia. Dovessero giocarsela i big, Il Folletto di Bury ha le caratteristiche per vincere una tappa come questa.

Alexander Vlasov – Il russo non è velocissimo, quindi dovrà cercare di anticipare: più semplice da dirsi che da farsi.

Hugh Carthy – Il capitano dell’EF è in buonissime condizioni, ma l’arrivo non si addice alle sue caratteristiche.

Jumbo – Visma – Ormai fuori dai giochi per la classifica generale, George Bennett potrebbe provare a tentare la fortuna attaccando da lontano. Lo stesso si potrebbe dire di Koen Bouwman, che in questo Giro ha corso più in supporto dei compagni che per se, ma è un più che discreto scalatore.

Ruben Guerreiro – Il portoghese continua a provarci, ma non riesce a centrare mai la fuga giusta. La partenza in salita dovrebbe aiutare in tal senso, e la presenza di buoni punti per la maglia azzurra potrebbero invogliarlo a provarci. Una salita non lunghissima come quella finale dovrebbe essere abbastanza adatta al portoghese, che sembra avere un’ottima condizione.

Gino Mader – Il vincitore della 6° tappa è un altro ovvio candidato in caso di successo della fuga. Come abbiamo visto oggi, lo svizzero cercherà di introdursi in qualche altra fuga per provare a difendere la maglia di miglior scalatore, ed è molto probabile che ritenterà anche nella giornata di domani. La sua vicinanza alla maglia rosa (4:44″) non lo aiuta, ma con la giusta dose di fortuna potrebbe trovarsi nuovamente nella condizione di giocarsi la tappa.

Jolly FantaBarCiclismo: Damiano Caruso – Zitto zitto, il ragusano sembra aver consolidato il ruolo di leader della Bahrain, e la prestazione della sesta tappa indica che ci siano buone possibilità di trovarlo nella top5 generale al termine della giornata di domani. Non va sottovalutato anche in caso di sprint in salita: è un corridore piuttosto rapido.

Pronostico

Dopo 4 vittorie su 4 della fuga in tappe con qualche difficoltà altimetrica, scelgo di credere che stavolta ci saranno molte squadre interessate a giocarsi la tappa con i propri capitani. La salita non sembra sufficientemente lunga per favorire gli scalatori puri, e le condizioni meteo sembrano rendere inevitabile un arrivo allo sprint in salita. Alla luce delle caratteristiche del finale, questa tappa sembra essere perfetta per l’esplosività di Daniel Martin.


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