Giro d’Italia 2021 – Favoriti 6a tappa

Percorso e favoriti della sesta tappa del Giro d’Italia 2021.

di Dino Manca

Il primo arrivo in salita.

Percorso

Dall’Emilia Romagna si scenderà verso le Marche, facendo anche un passaggio in Umbria. La sesta tappa del Giro d’Italia 2021 presenterà le prime lunghe salite, come quella di Forca di Gualdo, che porterà fino ai 1.500 metri d’altezza, ma la salita conclusiva non sembra far paura, almeno dal punto di vista altimetrico.

In totale, verranno scalati circa 3.400 metri di dislivello.

Un debole vento di sud-ovest e qualche nuvola dovrebbe caratterizzare il pomeriggio nelle zone di Ascoli Piceno; basso il rischio di rovesci.

Giro d'Italia 2021 - 6a tappa
Giro d’Italia 2021 – 6a tappa

Forca di Gualdo (2a Cat.) sarà la salita più difficile della giornata, ma arriverà troppo distante dal traguardo perchè possa essere affrontata a dovere, almeno dai big di classifica.

Giro d’Italia 2021 – Forca di Gualdo

Prima della lunga discesa verso Ascoli Piceno, i corridori dovranno affrontare lo strappo di Forca di Presta: niente di che, tolti gli ultimissimi metri particolarmente esplosivi.

Giro d’Italia 2021 – Forca di Presta

La salita di San Giacomo coronerà il vincitore di tappa: si tratta di un’ascesa di 15.5 km al 6.1% di pendenza media. I primi 10 chilometri saranno molto pedalabili, con costanti pendenze attorno al 5%, mentre negli ultimi 5 ci sarà spazio per pendenze superiori, tra il 7 e l’8%, con una parte iniziale in doppia cifra.

Giro d’Italia 2021 – San Giacomo

Favoriti

I tatticismi son cominciati in questo Giro d’Italia 2021, l’abbiamo visto nell’arrivo di Sestola e potremmo rivederlo anche nella frazione di domani. Il percorso sembra prestarsi ad una fuga da lontano, perchè la salita finale è difficile possa fare grandi differenze. Dal punto di vista tattico però qualcosa è cambiato rispetto alla quarta tappa, perchè ora al comando c’è la Israel con Alessandro De Marchi: avranno la forza e la voglia di tener chiusa la corsa? Che la lotteria abbia inizio.

Bauke Mollema – L’olandese della Trek ha deliberatamente perso tempo nella tappa appenninica, in quanto punterà alle vittorie parziali. Questa potrebbe essere una buona occasione, perchè la salita conclusiva non è eccessivamente dura e dovrebbe sposarsi con uno scalatore “regolarista” come lui. Una vittoria al Giro significherebbe chiudere l’ambito tris di vittorie in ogni grande corsa a tappe.

Bora – Hansgrohe – La coppia Matteo Fabbro e Felix Grossschartner ha dato spettacolo in fuga pochi giorni fa al Tour of The Alps, e non c’è motivo per cui questo non possa accadere anche al Giro, visto che entrambi sono ora fuori classifica. La salita finale è perfetta per entrambi; non sarebbe affatto sorprendente vederli all’attacco.

EF – Education Nippo – Il team americano ha varie opzioni da mandare in avanscoperta per una tappa del genere, come Jonathan Caicedo, vincitore sull’Etna l’anno scorso, Simon Carr o Ruben Guerreiro. Quest’ultimo dovrebbe guardare con grande interesse questo arrivo, che somiglia molto a quello di Roccaraso, dove trionfò la passata stagione. Il suo problema è legato alla distanza da De Marchi: 3:16″ sono un pò pochini, quindi non è detto che gli venga concesso spazio, ma le cose potrebbero cambiare se lo stesso leader scegliesse un approccio offensivo.

Alessandro De Marchi – Perchè no? Non avendo a disposizione una squadra adatta all’inseguimento su questi terreni, il friulano potrebbe tranquillamente scegliere di attaccare con la maglia rosa addosso. Abbiamo visto in passato che azioni del genere sono possibili, come quelle di Greg Van Avermaet in maglia gialla al Tour. I big di classifica non si son curati di lui ieri e non lo faranno nemmeno domani. In più, la condizione è talmente buona che potrebbe pensare anche di regalarsi una vittoria di tappa, incrementando la leadership in vista delle tappe più impegnative.

James Knox – La Quick Step ha scelto Pieter Serry per la fuga nella tappa di Sestola, domani potrebbe toccare al 25enne di Kendal. Distante 6:23″ dalla maglia rosa, lo scalatore britannico potrebbe essere un’ottima carta da giocare per il Wolfpack, qualora il team belga scegliesse di mettere ancora una pedina davanti. Il che li solleverebbe nuovamente dal “fare la corsa” e darebbe una meritata occasione ad un corridore che ha raccolto troppo poco in carriera, rispetto al suo valore assoluto. Dopo una top15 nei Paesi Baschi ed un 33° posto alla Liegi, anche la forma dovrebbe essere piuttosto buona.

Victor Lafay – La Cofidis non ha solo una squadra di velocisti. Assieme a Remy Rochas, il francese compone un duetto di attaccanti piuttosto interessanti per frazioni miste come queste. Dopo aver chiuso al 2° posto la tappa Regina della Volta Valenciana, il 25enne di Lione potrebbe anche sorprendere in una tappa del genere.

Gino Mader – Lo svizzero è abbastanza vicino in classifica (2:55″), ma potrebbe comunque avere il via libera per giocarsi il successo in fuga. In casa Bahrain andranno riorganizzate le file, dopo l’incidente che è costato un sanguinoso ritiro a Mikel Landa, quindi bisognerà capire come vorranno impostare il resto della corsa. Quanto a Mader, si tratta di un corridore in forte crescita, andato molto vicino al successo alla Parigi Nizza nell’arrivo a Valdeblore la Colmiane, e non andrà sottovalutato se presente in un eventuale gruppo di attaccanti.

Jefferson Alexander Cepeda – I sogni di classifica generale son presto andati in fumo per il giovane scalatore ecuadoregno dell’Androni, che dovrà ora concentrarsi sui successi di tappa. Considerando il suo ottimo rendimento al Tour of The Alps, bisognerà fare grande attenzione se dovesse intrufolarsi nell’attacco di giornata.

Sebastien Reichenbach – Lo svizzero della Groupama è un altro scalatore uscito presto di classifica, ma ha l’esperienza per centrare la fuga in tappe del genere. La sua carriera è ricca di ottimi piazzamenti, ma manca una vittoria di spessore in un grande giro.

Harm Vanhoucke – Il belga classe ’97 è un corridore molto talentuoso, ma altalenante. Non ci si piazza in top5 su salite come Jebel Hafeet e Vallter 2000 casualmente, così come non si arriva 11° alla Parigi-Nizza se non si hanno qualità in salita. Avendo perso già più di 20 minuti, avrà ampio spazio per potersi lanciare all’attacco.

Koen Bouwman – Visto il flop di George Bennett a Sestola, è bene che in casa Jumbo inizino ad esplorare possibilità di successo parziale. Ecco perchè mandare l’olandese in fuga potrebbe essere una buona idea. Sarebbe bello se il classe ’93 riuscisse a vendicare la terribile beffa di Montevergine nel 2018, quando venne rilevato a poco più di 1 km dall’arrivo da un gruppo inferocito, dal quale Richard Carapaz vinse in solitaria.

Corridori come Michael Storer (DSM), Clement Champoussin, Geoffrey Bouchard e Tony Gallopin (AG2R), Killian Frankiny (Qhubeka), Matteo Jorgenson (Movistar), Gorka Izagirre e Luis Leon Sanchez (Astana), sono tutti profili adatti per entrare in fuga e ben figurare in un arrivo del genere.

Daniel Martin – Qualora dovessero giocarsela i big di classifica, l’irlandese ha la resistenza e lo spunto per vincere su un traguardo del genere.

Jolly FantaBarCiclismo: Einer Rubio – Il piccolo colombiano della Movistar è andato vicino alla vittoria di tappa lo scorso autunno a Camigliatello Silano, dove un dispettoso Thomas De Gendt preferì regalare a Pippo Ganna una giornata storica. Centrare la fuga, per un corridore così leggero, in una partenza relativamente pianeggiante, non dovrebbe essere facilissimo, ma bisogna sempre tenere una porticina aperta. Il suo 5° posto nella recente Vuelta Asturias è indicativo a livello di condizione, che sembra molto, molto buona.

Pronostico

Un’altra vittoria per la fuga. La salita finale è perfetta per un corridore come Bauke Mollema, che ha l’esperienza per completare il tris di vittorie in ogni grande giro.


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