Giro d’Italia 2021 – Percorso e favoriti

Presentazione del Giro d’Italia 2021, con analisi di percorso e favoriti.

di Dino Manca

Il momento più atteso dell’anno: ben tornato, Giro d’Italia!

Tre settimane che riscaldano i cuori degli appassionati e raccolgono l’essenza del ciclismo, spesso nel bene, talvolta anche nel male. Le 21 tappe di quest’edizione si possono schematicamente catalogare così: cinque arrivi per velocisti, tre arrivi esplosivi per scattisti e finisseur, due cronometro da 8.6 e 30 chilometri, sei-sette arrivi per scalatori e quattro-cinque tappe mosse, favorevoli agli attacchi da lontano.


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Tappe chiave

L’arrivo della 4a tappa, da Piacenza a Sestola, potrebbe dare le prime indicazioni sulla condizione degli uomini di classifica. La salita finale del Colle Passerino è abbastanza breve (4.3 km), ma molto intensa (9.5%).

Giro d'Italia 2021 - 4a tappa
Giro d’Italia 2021 – 4a tappa

L’arrivo di San Giacomo (Ascoli Piceno), nella 6a tappa, è un altro finale da tenere in considerazione. Sarà il primo arrivo al termine di una lunga salita, circa 16 chilometri, ma è solo la parte finale a raggiungere pendenze superiori al 7%, il che significa che le differenze potrebbero non essere così significative.

Giro d'Italia 2021 - 6a tappa
Giro d’Italia 2021 – 6a tappa

Molto suggestivo sarà l’arrivo in sterrato della 9a tappa, a Campo Felice, al termine di una giornata piena di salite, seppur non impossibili. L’ultimo chilometro avrà pendenze in doppia cifra.

Giro d'Italia 2021 - 9a tappa
Giro d’Italia 2021 – 9a tappa

La Perugia-Montalcino, subito dopo il giorno di riposo, potrebbe rivelarsi una delle tappe chiave del Giro 2021. Sarà meglio non prendere alla leggera gli oltre 35 km in sterrato da percorrere negli ultimi 70 chilometri dell’undicesima frazione, che presenterà salite brevi, ma mortifere, come il Passo del Lume Spento, che verrà affrontato in due versioni differenti. L’ascesa finale sarà pericolosamente irregolare, con settori in doppia cifra.

Giro d'Italia 2021 - 11a tappa
Giro d’Italia 2021 – 11a tappa

La 14a tappa vedrà tornare in scena l’infernale Zoncolan, salita che ha fatto la storia di questo magnifico sport: per chi starà sul divano saranno ore di goduria assoluta, per i corridori ore di miseria e sofferenza. Diversamente rispetto alle ultime edizioni, quando venne affrontato dal versante di Ovario, verrà stavolta scalato da Sutrio, in una salita più leggera, che per gli standard del Kaiser significa 13.1 km al 8.9% (ultimi 3 chilometri al 13%)!

Giro d'Italia 2021 - 14a tappa
Giro d’Italia 2021 – 14a tappa

La seconda settimana si chiuderà col botto: siamo nelle Dolomiti, dove andranno affrontati in sequenza tre Passi iconici come il Fedaia (14 km al 7.6%), il Pordoi (11.8 km al 6.8%) ed il Giau (9.9 km al 9.3%). Tutte e tre le salite porteranno oltre i 2.000 metri d’altitudine ed il totale di metri di dislivello ammonterà a 5.700, da spalmare in 212 chilometri. Semplicemente, la Tappa Regina!

Giro d'Italia 2021 - 16a tappa
Giro d’Italia 2021 – 16a tappa

Sarà cruciale superare al meglio l’ultimo giorno di riposo, perchè l’arrivo della 17a tappa non farà sconti: 11.3 km al 9.7%, di cui i primi 8 costantemente in doppia cifra; il tutto dopo aver affrontato il Passo San Valentino (16 km al 7.5%). Semplicemente brutale!

Giro d'Italia 2021 - 17a tappa
Giro d’Italia 2021 – 17a tappa

Gli amanti degli arrivi in salita non potranno essere delusi dal percorso di quest’anno. La 19a tappa, infatti, terminerà sulle pendenze dell’Alpe di Mera, sulle Alpi Pennine del Piemonte. Sarà un’altra occasione per poter fare la differenza, visti gli oltre 9 km finali al 10% di pendenza media.

Giro d'Italia 2021 - 19a tappa
Giro d’Italia 2021 – 19a tappa

L’ultima tappa in linea si preannuncia, come sovente accade, molto dura. I corridori faranno un salto in Svizzera, dove verrà affrontata, praticamente dal fondovalle, la lunga salita verso Passo San Bernardino (23 km al 6.3%). Seguirà il Passo Spluga, che con i suoi 7.8 km al 8.3% porterà i corridori ad oltre 2.100 metri d’altezza, prima di scendere verso Campodolcino, da dove comincerà l’ultima ascesa di queste durissime tre settimane, verso l’Alpe Motta (8.9 km al 8.1%), passando per Medesimo. L’ultima salita sarà piuttosto irregolare e conterrà nella parte finale anche due settori in doppia cifra, di cui l’ultimo a 2 chilometri dalla conclusione.

Giro d'Italia 2021 - 20a tappa
Giro d’Italia 2021 – 20a tappa

Il Giro 2021 si chiuderà ancora una volta con la cronometro individuale di Milano. La tappa sarà senz’altro rilevante ai fini della classifica generale, perchè i 30 chilometri pianeggianti da percorrere, come la storia insegna, si prestano a ribaltoni importanti, specialmente se dovessero esserci le posizioni più “calde” ancora in ballo.

Giro d'Italia 2021 - 21a tappa
Giro d’Italia 2021 – 21a tappa

Favoriti

INEOS Grenadiers – Avere più opzioni in salita nel proprio organico è vitale in caso d’imprevisti, che nelle tre settimane son sempre dietro l’angolo. Ne fu ampia dimostrazione lo scorso anno, quando un Tao Geoghegan-Hart, giunto probabilmente al Giro col solo obbiettivo di spalleggiare lo sfortunato Geraint Thomas, si è ritrovato in Piazza Duomo col Trofeo Senza Fine in mano. Sfortunatamente, il londinese avrà altri programmi quest’anno, quindi non potrà difendere il titolo, ma questo non significa che la maglia rosa non possa restare in casa INEOS.

La squadra di Dave Brailsford dovrebbe fare affidamento su Egan Bernal, corridore dal talento indiscutibile, ma che nell’ultimo anno e mezzo è stato tormentato dai problemi alla schiena. La stagione sembrava partita alla grande per il colombiano classe ’97, con una Strade Bianche chiusa sul podio, così come il Laigueglia ed il Tour de la Provence. Poi i fastidi si son ripresentati alla Tirreno, dove ha comunque chiuso al 4° posto, ma questa ricaduta gli è costata due mesi di gare. In discussione quindi non c’è la sua qualità in salita, ma la tenuta fisica sulle tre settimane. Dovesse aver messo alle spalle i problemi, sarà l’ovvio corridore da battere in un percorso così duro, ma le ultime notizie che arrivano non sembrano vertere in questo senso.

Come detto, non mancheranno le alternative in casa britannica. Pavel Sivakov e Daniel Martinez garantiscono delle valide opzioni qualora Bernal non dovesse essere al meglio, sebbene entrambi abbiano mostrato dei limiti nel recente Tour of The Alps, chiuso rispettivamente al 6° e 13° posto. E che dire di Ivan Sosa*? Il vincitore del Tour de la Provence 2021 è uno scalatore micidiale, che potrebbe rivelarsi decisivo nella messa in atto del “trenino” durante le tappe in salita. Jonathan Castroviejo, Jonathan Narvaez, Filippo Ganna, Salvatore Puccio e Gianni Moscon completeranno la formazione, che avrà come obbiettivo la difesa del titolo.

Simon Yates – E’ stato importante conoscere il livello di forma del britannico al Tour of The Alps, dove Yates si è imposto con autorità e ha dimostrato di essere pronto a dare battaglia per la maglia rosa. Che la forma fosse in crescita era nell’aria, sarebbe stato altrimenti sorprendente vederlo quasi rimontare su Tadej Pogacar nell’arrivo in salita a Prati di Tivo due mesi fa, senza dare ulteriori segni di vita nelle altre corse di preparazione. Dopo le delusioni del 2019 e 2020, il vincitore della Vuelta 2018 sembra essere finalmente pronto al grande passo verso la conquista del Giro.

Una pecca potrebbe essere la mancanza di compagni nelle tappe più dure, dove rischia seriamente di trovarsi spesso isolato. Certo, il buon Mikel Nieve è storicamente un corridore affidabile, specialmente quando la strada sale, ma è sembrato molto lontano dal suo meglio nelle apparizioni di quest’anno. Lo stesso si potrebbe dire di Tanel Kangert, che avrebbe altrimenti un pedigree di tutto rispetto, mentre sarà interessante vedere come se la caverà Nick Schultz, uscito alla grande dall’ultimo Tour of The Alps, chiuso in top10, che con un valido 25° posto alla scorsa Vuelta dovrebbe far dormire sonni più tranquilli al Folletto di Bury.

Per il resto, questo percorso dovrebbe adattarsi benissimo alle caratteristiche dello scalatore britannico, che dà il suo meglio in arrivi duri in salita e dovrebbe poter sfruttare i tanti metri di dislivello delle tre settimane per arrivare alla cronometro di Milano con un buon margine di vantaggio, ma dovrà evitare i passaggi a vuoto, che ha pagato a caro prezzo nelle passate edizioni. Non dimentichiamolo: Simon Yates ha un conto aperto con il Giro dal 2018.

Deceuninck – Quick Step – La squadra belga ha pagato a caro prezzo nelle passate edizioni la mancanza di “profondità” in salita, ma non sarà lo stesso quest’anno. Un organico composto da Joao Almeida, Remco Evenepoel, Fausto Masnada e James Knox, coadiuvati da Pieter Serry, Mikkel Honoré, Remi Cavagna ed Iljo Keisse, renderà il Wolfpack una delle formazioni più complete per le tappe con tanti metri di dislivello, se non la più completa in assoluto.

Re Remco è un predestinato, che ha lavorato duramente per riprendersi dal brutto infortunio al bacino, subito allo scorso Lombardia, ma sia lui che la squadra hanno abbassato le aspettative. Dopotutto si tratta del suo esordio in un grande giro, che arriverà dopo uno stop dalle corse durato 9 mesi. Inizialmente quindi l’approccio sarà di prendere la corsa giorno per giorno, ma se dovesse avere delle buone sensazioni in bicicletta potrebbe essere una tremenda carta da giocare nelle tappe impegnative, dove l’abbondanza potrebbe fare la differenza sui singoli. In più, è uno straordinario cronoman e non sarebbe strano vederlo in maglia rosa già da sabato sera, dopo la Grande Partenza di Torino. Non c’è dubbio che abbia le qualità per vincere un grande giro, ma farlo quest’anno significherebbe riscrivere le regole del ciclismo.

Discorso diverso per Almeida, che ha fatto importante esperienza lo scorso anno ed è a tutti gli effetti l’uomo di classifica più completo, se sommiamo le abilità a cronometro a quelle in salita. Il suo problema saranno le tappe con salite lunghe, nelle quali sembra ancora essere deficitario rispetto a scalatori più puri, ma se dovesse riuscire a difendersi meglio dello scorso anno, quando chiuse 4°, potrebbe arrivare alla cronometro di Milano con un vantaggio esponenziale sugli avversari.

Merita due parole anche Masnada. L’Anguilla di Brembilla ha appena concluso sul podio il Giro di Romandia, dando non solo ottime impressioni in salita, ma soprattutto a cronometro, dove appaiono evidenti i miglioramenti rispetto agli anni scorsi. Se dovesse dimostrarsi lo scalatore migliore nelle tappe più dure, non è affatto impossibile che il testimone possa passare nelle sue mani.

Bahrain Merida – La formazione bahreinita sarà guidata dal duo basco formato da Mikel Landa e Pello Bilbao. Attenzione a definire Pello un semplice “piano B”, il nativo di Guernica è andato fortissimo per tutta la primavera (2° al Tour of The Alps) ed è reduce dal suo miglior Giro in carriera, chiuso al 5° posto. Per le tappe più dure sarà fondamentale anche il supporto di Damiano Caruso, che ha di recente chiuso il Giro di Romandia in top10, e di Gino Mader, autore di una buona primavera.

Landa partirà con ambizioni di vittoria, giustificate da un percorso d’avvicinamento che l’ha visto salire sul podio nella Tirreno-Adriatico, alle spalle dei soli Tadej Pogacar e Wout Van Aert, e terminare all’8° posto il Giro dei Paesi Baschi. Tuttavia, dovrà smentire la storia recente, che raramente l’ha visto raggiungere il livello del 2015 nelle tre settimane, quando assieme a Fabio Aru mise in seria difficoltà Alberto Contador. Infatti, quello resta il suo unico podio in un grande giro, sebbene siano poi arrivati risultati incoraggianti come il 4° posto al Tour 2017, 7° al Tour 2018, 4° al Giro 2019, 6° al Tour 2019 e 4° al Tour 2020. Fortunatamente per lui, le salite saranno così tante che ci sarà ampio terreno per accendere il Landismo, che mai come quest’anno potrebbe regalare emozioni ai nostalgici del ciclismo fatto d’istinto, cuore e pochi calcoli.

Team DSM – I ruoli, almeno in partenza, sembrano ben definiti in casa tedesca: il capitano sarà Jai Hindley, secondo lo scorso anno, mentre Romain Bardet correrà in suo supporto, pronto a subentrare laddove qualcosa dovesse andar storto.

C’è una qualità piuttosto rara nello sport, che spesso fa la differenza tra “meteora” ed atleta affermato (ne sa qualcosa proprio Bardet). Questa qualità prende il nome di costanza, esattamente quella di cui ha bisogno l’australiano, che in questo inizio di stagione ha faticato ad ingranare. Guai a sottovalutarlo: il suo fisico si adatta specialmente alle tre settimane, ce ne siamo accorti lo scorso anno. E’ molto probabile che verrà fuori alla distanza, quando conterà, ma riuscirà a confermarsi dopo lo splendido Giro 2020? Dopo un secondo posto, le aspettative non possono che essere alte.

Hugh Carthy – Il forte scalatore inglese dell’EF – Nippo ha fatto il salto di qualità nella scorsa Vuelta, chiudendo le tre settimane spagnole sul podio e bussando neanche troppo delicatamente alla porta degli avversari sull’Angliru, dov’è ancora fresca la sua impresa. La preparazione del 26enne di Preston è stata molto buona, ha chiuso al 5° posto al Tour of The Alps, dove ha fatto vedere cose interessanti, ma era ancora lontano dal 100%. Possibile che il picco della forma possa arrivare proprio durante il Giro, dove il suo motore diesel potrebbe fare la differenza viste le tante salite che offrirà la corsa nelle tre settimane. Da sottolineare anche i suoi discreti progressi a cronometro, nonostante qualche prova opaca in questo 2021, necessari per un corridore che punterà, quantomeno, ad un piazzamento sul podio.

Trek Segafredo – Recupero record per Vincenzo Nibali, che sabato comincerà il suo decimo Giro d’Italia. I risultati nella corsa rosa dello Squalo non lasciano spazio ad interpretazioni, stiamo parlando di un corridore che ha centrato due vittorie e sei podi nelle ultime sette partecipazioni. Certo, il 7° posto dello scorso anno potrebbe indurre a pensare ad un caso fisiologico, ma non bisogna dimenticare che il 2020 è stato un anno abbastanza complicato, con un calendario totalmente ribaltato, che certamente non ha giovato ai veterani di questo sport. Al netto dei dubbi sulle sue condizioni, sicuramente non ideali alla partenza, bisogna fare un ragionamento sulle tre settimane, dove il siciliano è maestro ed evidentemente fiducioso di poter essere competitivo, anche quest’anno, nonostante gli imprevisti.

L’altra punta della formazione americana sarà Giulio Ciccone, che dopo anni di “rodaggio” è ragionevole pensare vorrà testarsi anche in classifica generale. Purtroppo, neanche la sua primavera è stata ideale, complici dei problemi al ginocchio che gli son costati l’abbandono al Giro di Catalogna, ma sulla carta un percorso del genere dovrebbe favorire uno scalatore con le sue qualità.

Il maggior supporto nelle tappe più complicate arriverà da Gianluca Brambilla e Bauke Mollema, senza dimenticare Amanuel Ghebreigzabhier, che al Tour of The Alps ha mostrato grandi progressi in salita.

Aleksandr Vlasov – Il 2021 è stato finora molto consistente per il russo dell’Astana, che ha ottenuto due podi di livello alla Parigi Nizza ed al Tour of The Alps. L’obbiettivo minimo dovrebbe essere migliorare l’11° posto della scorsa Vuelta, dove dimostrò di potersela giocare negli arrivi in salita, ma anche di avere ancora delle lacune sia nelle tre settimane che a cronometro. In tal senso, è incoraggiante il suo 16° posto nella cronometro di Gien alla Parigi-Nizza. Al suo fianco ci saranno gregari di buon livello come Gorka Izagirre, Luis Leon Sanchez ed Harold Tejada.

Dan Martin – Chiudere con 30 chilometri di cronometro sarà una disdetta per l’irlandese della Israel, che dopo un periodo difficile è tornato a brillare nei grandi giri, terminando al 4° posto nella passata Vuelta. I segnali positivi sono arrivati anche quest’anno, dopo una partenza lenta, all’ultimo Tour of The Alps, dove solo una sfortunata caduta in discesa l’ha privato di un podio che altrimenti sarebbe stato pressochè automatico. Purtroppo, non avrà a suo supporto una squadra particolarmente adatta per le montagne, ma se dovesse confermare la condizione dello scorso Ottobre non sarebbe incredibile trovarlo nei primi 5 al termine del Giro.

George Bennett – L’obbiettivo dichiarato del neozelandese sarà la top5. Un obbiettivo ambizioso, considerando un inizio di stagione non certo entusiasmante, ma non impossibile da raggiungere. In carriera, il kiwi ha un 8° posto nell’edizione 2018 come miglior risultato. Gli unici in grado di supportarlo nelle tappe ostiche dovrebbero essere Koen Bouwman ed il giovane Tobias Foss, il che non lo avvantaggia rispetto a formazioni più complete.

Bora HansgroheEmanuel Buchmann guiderà la formazione tedesca, con Matteo Fabbro e Felix Grosschartner che scalpitano dopo aver disputato un buon Tour of The Alps. L’obbiettivo dovrebbe essere di avere almeno uno dei tre corridori all’interno della top10 finale. Il tedesco è un enigma complicato da decifrare, ha buon talento in salita ma è molto altalenante. Vedremo la versione Tour 2019, quando chiude al 4° posto, oppure la deludente del 2020?

Jefferson Alexander Cepeda – Quanto visto al Tour of The Alps non può passare inosservato. Il giovane ecuadoregno dell’Androni ha chiuso al 4° posto, mostrando grandi progressi in salita ed essendo protagonista nelle due frazioni più difficili. E’ un valido pretendente alla maglia bianca, con discrete possibilità di chiudere nei dieci.

Davide Formolo – Dopo il 15° posto del 2019 e le due top10 nel 2017 e nel 2018, Roccia tornerà alla corsa rosa da capitano del Team UAE. L’ultima apparizione alla Liegi ha mostrato un corridore piuttosto brillante; è stato tra i pochi a resistere alla fiammata di Woods sulla Roche-aux-Faucons, sintomo di una condizione incoraggiante, ma le tre settimane son sempre state un tallone d’Achille per il 28enne veneto. L’obbiettivo alla portata dovrebbe essere un piazzamento nei dieci, le sue lacune a cronometro tendono a costargli sempre qualche posizione di troppo.

Marc Soler – Dopo anni di gregariato, tra screzi interni e frustrazione, il catalano avrà finalmente l’occasione di guidare la Movistar in un grande giro. Quanto visto in Romandia è incoraggiante, ma restano enormi dubbi sulla sua tenuta nelle lunghe salite e soprattutto nelle tre settimane.

Domenico Pozzovivo – Il veterano lucano è un habituè di questa corsa, nella quale ha chiuso in top10 cinque volte in carriera. Ha l’esperienza per entrare nei dieci anche quest’anno, ma servirà una versione migliore del Pozzovivo visto negli ultimi due anni.

Jolly FantaBarCiclismo: Matteo Jorgenson – Bisognerà avere i piedi di piombo con il giovane scalatore americano della Movistar, ma i segnali che sono arrivati dalle corse disputate in questo 2021 sono piuttosto interessanti: 14° in Provenza con un bel piazzamento sull’arrivo al Mont Ventoux ed 8° alla Parigi-Nizza. Non male per un classe ’99, all’esordio assoluto in un grande giro: troppo presto per una top15?

NB: La lista dei favoriti potrebbe subire delle variazioni, qualora venissero aggiornate le startlist non ancora ufficiali.

*AGGIORNAMENTO: Ivan Sosa è stato rimosso dalla startlist della INEOS Grenadiers.

Pronostico

E’ ora di prendersi la rivincita, caro Simon Yates.


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I link con i favoriti di ogni tappa verranno man mano inseriti qui sotto.

(In aggiornamento) Giro d’Italia 2021 – Favoriti 1a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 2a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 3a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 4a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 5a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 6a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 7a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 8a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 9a tappa; Giro d’Italia 2021Favoriti 10a tappa; Giro d’Italia 2021Favoriti 11a tappa; Giro d’Italia 2021Favoriti 12a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 13a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 14a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 15a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 16a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 17a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 18a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 19a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 20a tappa; Giro d’Italia 2021 – Favoriti 21a tappa

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