Mondiali di ciclismo 2021 – Favoriti prova in linea maschile

Presentazione della gara in linea maschile Elite dei Mondiali di ciclismo 2021, con analisi di percorso e favoriti.

di Dino Manca

Le Fiandre son pronte ad incoronare il nuovo campione del mondo su strada.

Percorso

Come da tradizione, la prova in linea maschile su strada sarà piuttosto lunga. Quest’anno, i chilometri da percorrere saranno 267, in un terreno prevalentemente pianeggiante, ma intervallato da 42 “muretti” (di cui 4 in pavè), tutti al di sotto del chilometro di lunghezza, che renderanno l’esito della gara meno prevedibile. In totale, i metri di dislivelli che i corridori dovranno superare saranno 2250.

Meteo

Pomeriggio che si preannuncia abbastanza tranquillo dal punto di vista meteorologico, con vento da sud-ovest che non dovrebbe superare i 12-15 km/h e cielo prevalentemente soleggiato.

Campionati Mondiali di ciclismo 2021 - prova in linea maschile Elite
Campionati Mondiali di ciclismo 2021 – prova in linea maschile Elite

Sia Moskesstraat che Bekestraat sono state affrontate di recente alla Primus Classic, dimostrandosi alquanto selettive. E’ facile credere che la corsa possa svoltare al momento dell’ultimo passaggio su questi due muretti in pavè, ovvero a -66 e -57 km dal traguardo.

Campionati Mondiali di ciclismo 2021 - Moskesstraat
Campionati Mondiali di ciclismo 2021 – Moskesstraat

Si è discusso molto sulla ripavimentazione dei 500 metri di Moskesstraat, che a detta di tanti corridori non risultava essere più complicata come nel passato. Soprattutto nel finale, la strada sale fino a raggiungere pendenze oltre la doppia cifra.

Campionati Mondiali di ciclismo 2021 - Moskesstraat (©Guy Puttemans)
Campionati Mondiali di ciclismo 2021 – Moskesstraat (©Guy Puttemans)

Guardando questo video amatoriale, girato di recente, è possibile farsi un’idea più precisa delle condizioni della strada.

A livello di percentuali, Bekestraat non si discosterà molto dai numeri precedenti, anche se le percentuali complessivamente parlano di una media del 7.7%.

Campionati Mondiali di ciclismo 2021 - Bekestraat
Campionati Mondiali di ciclismo 2021 – Bekestraat
Campionati Mondiali di ciclismo 2021 – Bekestraat (via ClimbFinder)

Gli irregolari 600 metri dello Smeysberg verranno affrontati sia prima che dopo il doppio passaggio su Moskesstraat e Bekestraat. Si tratta di una breve salita caratterizzata da una parte centrale molto dura. L’ultimo passaggio, ai -48, sarà l’ultima occasione per fare selezione prima dell’ingresso nel circuito finale.

Campionati Mondiali di ciclismo 2021 - Smeysberg
Campionati Mondiali di ciclismo 2021 – Smeysberg

Gli ultimi 43 km saranno caratterizzati da un circuito che partirà sullo strappetto di Sint Antoniusberg, che andrà affrontato tre volte, l’ultima a soli 2 chilometri dall’arrivo. Una sequenza che i corridori troveranno anche nella prima metà di corsa.

Campionati Mondiali di ciclismo 2021 - Sint Antoniusberg
Campionati Mondiali di ciclismo 2021 – Sint Antoniusberg
Campionati Mondiali di ciclismo 2021 - Sint Antoniusberg (StreetView)
Campionati Mondiali di ciclismo 2021 – Sint Antoniusberg (StreetView)

Seguiranno i 300 metri al 6.2% del Kezersberg. Ultimo scollinamento ai -11.

Campionati Mondiali di ciclismo 2021 - Keizersberg
Campionati Mondiali di ciclismo 2021 – Keizersberg

L’ultimo passaggio sullo strappo di Wijnpers sarà a 6 chilometri dal traguardo.

Campionati Mondiali di ciclismo 2021 - Wijnpers
Campionati Mondiali di ciclismo 2021 – Wijnpers

L’arrivo a Lovanio sarà in leggerissima ascesa.

Campionati Mondiali di ciclismo 2021 – Finale
Campionati Mondiali di ciclismo 2021 – Arrivo (StreetView)

Favoriti

Wout Van Aert – Poco, ma sicuro che il Belgio farà di tutto per dare al fuoriclasse della Jumbo-Visma la possibilità di vestire iridato al termine della giornata di domenica. Dopo una sfilza di argenti, la prova in linea in casa sarà probabilmente la più grande occasione della carriera per il nativo di Herentals, che arriva a questo appuntamento con una serie di risultati inequivocabili, tra cui la vittoria del Tour of Britain e la medaglia d’argento nella prova a cronometro di domenica scorsa.

Dal punto di vista altimetrico, il percorso gli è nettamente più congeniale rispetto ad Imola 2020, e visti i suoi miglioramenti allo sprint sarà l’ovvio favorito sul rettilineo finale di Leuven. Il problema è che tutte le altre nazionali sanno che sarà difficile batterlo allo sprint, per cui il tentativo sarà quello di isolarlo ed attaccarlo a ripetizione. E qui entrerà in gioco il fattore squadra, che dovrà dimostrarsi all’altezza degli ultimi 70 km. Se assieme a Van Aert dovessero esserci almeno due compagni di squadra all’ingresso del circuito di Leuven (Evenepoel e Stuyven?), le sue possibilità di successo aumenteranno esponenzialmente.

Remco Evenepoel – Il Piano B segreto del Belgio? In teoria, dalle sue dichiarazioni sembra difficile immaginarlo in un ruolo di “battitore libero”, anche perchè il suo contributo sarà fondamentale per controllare la corsa negli ultimi 70 chilometri, ma se c’è un corridore che può sorprendere in un percorso pieno di occasioni per lanciare un’offensiva da lontano, è proprio Re Remco.

Mathieu Van der Poel – E’ stata una corsa contro il tempo per il leader dell’Olanda, che è riuscito ad ottenere l’ok medico per poter essere al via domenica, dopo un periodo di sofferenza a causa di problemi alla schiena. Mettendo da parte l’ipotetico impatto di un problema del genere, senz’altro non banale per un ciclista, siamo di fronte ad un serio contendente per la prossima maglia arcobaleno.

Nonostante la pausa prolungata dalle gare, complice il tentativo di medaglia (fallito) a Tokyo in mountain-bike, la sua forma non sembra essere affatto malvagia, visto che è reduce da due prestazioni di livello all’Antwerp Port Epic e alla Primus Classic, dove solo una foratura nel finale gli ha tolto la possibilità di giocarsi la vittoria. Sappiamo che le lunghe distanze non siano un problema per VDP, anche se nel Giro delle Fiandre di quest’anno il suo sprint a due con Kasper Asgreen è stato alquanto “sospetto”. Dopo una folta collezione nel ciclocross, arriverà anche l’oro Mondiale su strada?

Danimarca – Decisamente una delle nazioni più complete al via. Iniziamo con l’immacolato Magnus Cort, che quest’anno ha dimostrato di poter essere competitivo in qualsiasi terreno: salita, cronometro o sprint non fa differenza al baffuto tuttofare dell’Education First, che alla Vuelta, terminata con tre vittorie di tappa e due podi, ha raggiunto un livello tale da poter ambire alla maglia iridata, nonostante non abbia grandi precedenti nelle classiche del Belgio. Sarà riuscito a mantenere la forma dopo uno stop di circa 20 giorni? Se la risposta dovesse essere affermativa, sarà un cliente piuttosto scomodo da affrontare allo sprint dopo 267 chilometri di gara.

Se invece il grande fragore del 28enne di Bornholm dovesse esser rimasto nelle strade di Santiago di Compostela, è presumibile pensare che la palla passerà a Kasper Asgreen, Mikkel Honoré e Michael Valgren, attaccanti di lusso che proveranno a far saltare il banco. Il primo, dopo la splendida vittoria al Fiandre di quest’anno, non ha più nulla da dimostrare. Una gara con oltre 250 chilometri dovrebbe permettergli di poter sfruttare il suo motore diesel, anche se i metri di dislivello non sono tantissimi. Honoré ha chiuso la sua ottima estate di classiche con piazzamenti di prestigio in tutte le corse disputate: 3° alla San Sebastian, 2° alla Druivenkoers, 3° alla Bretagne Classic e 4° alla Primus Classic.

Quanto a Valgren, le sue recenti vittorie al Giro della Toscana ed alla Coppa Sabatini sono difficili da ignorare. Son passati tre anni dal magico 2018, anno in cui il classe ’92 si prese Amstel Gold Race ed Omloop, oltre che chiudere 4° al Giro delle Fiandre, dando l’impressione di essere uno dei corridori più pericolosi nelle classiche del Nord. Se il suo livello dovesse essere anche solo vicino a quel corridore di tre anni fa, le ambizioni di medaglia potrebbero non essere così campate per aria.

Alla luce di quanto visto in stagione, è difficile pensare che Mads Pedersen possa ripetere l’impresa di Harrogate 2019, anche se non si può escludere a priori che possa trovare una giornata di grazia delle sue. In tal caso, il suo sprint resta uno dei più temibili in circolazione.

Italia – Con un organico che comprende corridori del calibro di Giacomo Nizzolo, Davide Ballerini, Matteo Trentin e soprattutto Sonny Colbrelli, neo campione europeo, l’imperativo è crederci. La spedizione di Davide Cassani cercherà di replicare l’impeccabile giornata di Trento, magari lasciando ancora il comando delle operazioni alle altre squadre, per poi essere pronti a colpire nel momento decisivo della corsa. Avere almeno due corridori all’ingresso nel circuito finale sarà fondamentale. In caso di volata, le possibilità di medaglia saranno buone, ma molto dipenderà dalla qualità presente davanti.

Slovenia – Sarebbe un errore considerare Primoz Roglic e Tadej Pogacar principali favoriti in un percorso del genere, ma come detto per Alaphilippe, quando c’è la classe di mezzo non si sa mai. I due dominatori di grandi giri comporranno assieme a Matej Mohoric, capitano designato, un temibile trio, ed è probabile che la formazione slovena sarà una delle più interessate a rendere la gara più selettiva possibile.

Dopotutto, sia Roglic che Pogacar dispongono di un ottimo sprint, basti pensare a quanto successo alle ultime Liegi, mentre Mohoric avrà dalla sua un’esperienza maggiore in questo tipo di percorsi. Considerata la forma mostrata al Benelux Tour, non sarebbe affatto sorprendente vederlo volare domenica, anche se la sua prestazione all’Europeo di Trento è stata al di sotto delle aspettative.

Francia – All-in su Julian Alaphilippe? Il vincitore dell’ultima prova Mondiale in linea proverà a difendere la sua maglia iridata, ma in un percorso del genere non sarà affatto semplice. Soprattutto, mancano le salite in cui un corridore come LouLou è capace di fare la differenza, e se aggiungiamo una campagna non entusiasmante di classiche primaverili, l’equazione è pressochè inevitabile. A suo favore c’è la classe, fattore di inestimabile valore, senza la quale difficilmente avrebbe potuto vincere una classica come la Milano-Sanremo allo sprint due anni fa.

Sulla carta, Florian Senechal dovrebbe invece adattarsi piuttosto bene a questo tracciato. Vincitore della recente Primus Classic, gara che comprendeva le due salite in pavè che verranno affrontate domenica, il 28enne di Cambrai è stato molto costante per tutta la primavera, piazzandosi in top10 in tutte le principali classiche del Belgio: 7° alla Omloop, 3° alla Koksijde Classic, 2° alla E3, 9° alla Dwars Door e 9° al Giro delle Fiandre. In pratica, è un terreno in cui ha sempre fatto bene, e se dovesse trovarsi nel gruppetto giusto, con la velocità vista nella 13a tappa della Vuelta, potrebbe regalare una bella soddisfazione ai transalpini.

La scheggia impazzita potrebbe essere Benoit Cosnefroy, bronzo agli Europei e podio lo scorso anno alla Freccia del Brabante, corsa che comprende parti del percorso di questo Mondiale. Il corridore dell’AG2R ha sia resistenza che spunto allo sprint, caratteristiche che ha saputo sfruttare alla perfezione nell’ultima Bretagne Classic.

Gran Bretagna – Le attenzioni si concentreranno presumibilmente su Tom Pidcock, in uscita da una Vuelta corsa col freno a mano tirato e senza alcuna ambizione personale. Questo rende molto difficile valutare il suo stato di forma, ma bisogna presumere che il suo livello sarà abbastanza alto, e abbiamo già visto di cosa sia capace quando supportato da buona condizione. L’altro astro nascente in casa britannica è Ethan Hayter, autore di un’estate molto convincente, dove ha sfiorato il successo generale al Tour of Britain, prima di sorprendere con un grande 8° posto nella cronometro di Bruges, dimostrando di avere il pacchetto completo per tentare la scalata alle corse a tappe nei prossimi anni.

Nel complesso, nonostante una selezione molto giovane, dovrebbe esserci il talento per provare a portare a casa almeno una medaglia.

Australia – Uno dei più grandi misteri di questa gara è Caleb Ewan. Dopo aver gestito alla grande la salita del Poggio all’ultima Sanremo, il dubbio che possa sorprendere ancora è del tutto legittimo, anche se i brevi muri delle Fiandre, soprattutto quelli in pavè, richiedono un tipo di sforzo totalmente diverso dalle salite liguri. Ecco perchè il leader della spedizione australiana dovrebbe essere Michael Matthews, corridore piuttosto solido, che ha storicamente un ottimo record nella gara iridata (2° nel 2015, 4° nel 2016, 3° nel 2017 e 7° nel 2020), ma che vince troppo, troppo poco.

Marc Hirschi – Bronzo ad Imola lo scorso anno, l’elvetico è riuscito a battere un colpo nel recente Giro del Lussemburgo, dando continuità ad una serie di risultati piuttosto incoraggiante, che dovrebbe dargli parecchia fiducia in previsione di domenica. Come detto per Alaphilippe, il percorso non è esattamente cucito su misura per un corridore leggero ed esplosivo, ma se nel finale dovesse trovarsi in un gruppetto di 10-12 corridori, sarà un nome da tenere d’occhio.

Peter Sagan – Il “vecchio” Peter ha ancora in serbo qualche cartuccia da sparare, e non è detto che non possa essere proprio questa l’occasione in cui andare a segno. Non c’è dubbio che la brillantezza dello slovacco sia molto lontana da quella dei tempi migliori, ma le sue prestazioni al Benelux Tour e, più recentemente, in Slovacchia, fanno trapelare un cauto ottimismo in vista di domenica. I grandi ostacoli da superare saranno Moskesstraat e Bekestraat, dove dovrà dimostrare di poter reggere il passo dei migliori. Se dovesse farcela, sarà un outsider eccitante da seguire nel circuito finale di Leuven.

Alexander Kristoff – Le speranze norvegesi saranno riposte sullo sprint del 34enne del Team UAE, che arriva a questo appuntamento forte di un’estate piuttosto solida sul piano dei risultati. Purtroppo, il suo calo nelle classiche di primavera è un’avvisaglia alquanto preoccupante, e la sensazione è che avrà bisogno di una certa dose di fortuna per poterla spuntare contro i “cavalli rampanti” della nuova generazione.

Jolly FantaBarCiclismo: John Degenkolb – Il veterano della Lotto Soudal non ha disputato una primavera esaltante, ma è apparso molto pimpante nelle ultime uscite, segnale piuttosto incoraggiante anche in ottica Roubaix. Soprattutto, è il suo sprint di Francoforte ad aver sorpreso positivamente, dato che solo un grande Jasper Philipsen è stato in grado di batterlo. Sulla carta, assieme a Nils Politt, dovrebbe essere il tedesco con maggiori possibilità di risultato, anche perchè Pascal Ackermann non ha mai avuto un grande feeling con questo tipo di percorsi.

NB: La lista dei favoriti potrebbe subire delle variazioni, qualora venissero aggiornate le startlist non ancora ufficiali.

Pronostico

Chi dice di sapere quel che succederà domenica pomeriggio mente spudoratamente. Il Mondiale è una gara pazza, in cui mille variabili entrano in gioco, specialmente dopo una corsa di oltre 260 chilometri. Certamente, il terreno non sembra impossibile nel complesso, ma non bisogna farsi ingannare dal dislivello. In fondo, anche una gara come il Fiandre ha “appena” 2190 metri di dislivello totali, ma la concentrazione di strappi nel finale la rende sempre particolarmente selettiva. Forma, adattabilità al percorso ed esperienza nelle classiche del Belgio sono credenziali fondamentali per portarsi a casa il prossimo titolo Mondiale. Se a queste tre caratteristiche aggiungiamo uno sprint formidabile, il nome non può che essere quello di Wout Van Aert.


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