Tour of the Alps 2021 – Favoriti 3a tappa
Percorso e favoriti della terza tappa del Tour of the Alps 2021.
Percorso e favoriti della terza tappa del Tour of the Alps 2021.
di Dino Manca
Si torna in Italia.
Percorso
La terza tappa del Tour of The Alps 2021 è anche la più lunga della settimana, con i suoi 162 chilometri. Un percorso che offre 3000 metri di dislivello e tre salite abbastanza lunghe, ma tutte piuttosto lontane dal traguardo di Naturno. Dal punto di vista meteo, c’è la possibilità che piova durante la corsa.
Dopo aver affrontato per la terza ed ultima volta in due giorni il Piller Sattel, i corridori saranno diretti verso il Passo Resia, che fa da spartiacque tra Italia, Austria e Svizzera. La salita è lunga (16,3 km), ma con pendenze molto dolci.
Una salita decisiva nell’economia della tappa potrebbe essere la terza, sopra la Val Venosta, con scollinamento nei pressi di Frinig, a circa 1.600 metri. Si tratta di 10 chilometri al 6% di pendenza media, con una parte iniziale piuttosto impegnativa.
Una lunga discesa porterà il gruppo all’ultima breve, ma intensa salita categorizzata di giornata, posta a Tarres, piccola frazione del comune di Laces. I primi 3 chilometri saranno spezzagambe, con una parte centrale che supererà il 12% e si presterà a qualche attacco, mentre la seconda metà oscillerà tra il 4 ed il 7%. Completata la discesa, 16 chilometri di falsopiano porteranno all’arrivo di Saturno, posto in leggera discesa.
Favoriti
Considerando la distanza tra l’ultima lunga salita e l’arrivo (circa 50 km), è difficile pensare che questo arrivo possa interessare agli uomini di classifica. In gergo ciclistico, siamo di fronte alla tipica tappa di “transizione”, che offre la possibilità ad un attacco da lontano di andare in porto. A patto che in questo attacco, naturalmente, non si inseriscano corridori pericolosi per la leadership di Simon Yates. Sarà dunque compito della BikeExchange sincerarsi che davanti si formi un gruppo privo di uomini pericolosi per il britannico, dopodichè è facile immaginarsi che gestiscano il ritmo in gruppo senza troppa frenesia. Dopotutto, non dovrebbe essere nel loro interesse mettere in palio secondi bonus gratuiti.
Luis Leon Sanchez – Questa tappa sarebbe perfetta per il campione nazionale spagnolo, se non fosse ancora relativamente vicino al leader della classifica. Certo, 3:21″ potrebbero esser comunque facilmente gestibili dalla squadra australiana, ma lasciarlo andare in fuga potrebbe essere un azzardo.
Fabio Felline – Alla luce di quanto detto sopra, la carta migliore da giocare per il team kazako potrebbe essere l’italiano, che dista 6:11″ dalla testa della classifica e ha mostrato nella prima tappa una buona condizione. Gli ultimi 50 chilometri sono un’ottima notizia per il 31enne torinese, che ha la velocità per regolare un gruppetto in volata ristretta.
Alessandro De Marchi – All’attacco nella prima tappa, il passista della Israel Start-Up Nation ha mostrato una buona condizione, ma la fuga era troppo debole per poter arrivare fino in fondo. Questa volta, dovesse trovarsi all’interno di un gruppo più numeroso, ha buone possibilità di centrare il successo di tappa. Non essendo velocissimo in caso di volata, dovrà provare ad anticipare con un’azione da lontano.
Enrico Battaglin – Sesto ad Innsbruck, il veneto è un corridore che in passato ha dimostrato più volte di sapersela cavare anche in salite abbastanza lunghe, ma tutto dipenderà dalla qualità presente nell’attacco di giornata. E’ possibile che non possa star dietro ai migliori soprattutto nella salita di Frinig, ma se dovesse limitare i danni e rientrare in discesa ha una possibilità di giocarsi la tappa in volata.
Idar Andersen – Il norvegese ha sorpreso tutti con l’attacco nel finale della tappa di Innsbruck, che gli è valso un buon 2° posto dietro a Gianni Moscon. Le sue qualità in salita sono abbastanza ignote, quindi è difficile capire come si adatterà ad un inizio abbastanza impegnativo, che richiederà buone capacità di scalata, ma vista la condizione dei corridori della Uno-X non sarebbe strano se fosse ancora davanti, nel finale, a lottare con i migliori.
Mark Padun – L’ucraino, che vinse una tappa nell’edizione di tre anni fa, è un corridore abbastanza forte in salita ed astuto tatticamente, che spesso è presente in fughe da lontano e ben dovrebbe sposarsi ad una tappa del genere, anche se quest’anno non ha ancora dato grandi segnali di vita.
Natnael Tesfatsion – L’eritreo ha confermato ad Innsbruck ottime doti sia in salita che in volata, dove ha centrato una prestigiosa top10. Considerando l’attitudine di corsa dell’Androni, è probabile che uno o più corridori del Principe Gianni Savio facciano parte dell’attacco di giornata.
Attila Valter – La tappa di oggi si è rivelata troppo dura per il bulgaro della Groupama, che adesso avrà carta bianca per tentare di centrare il successo parziale con qualche azione da lontano. Il fatto che sia riuscito a centrare due volte la fuga in Catalogna è un fattore da non sottovalutare.
Larry Warbasse – L’americano è un valido scalatore, che ha le capacità per entrare nell’attacco di giornata. Il finale, purtroppo per lui, non si adatta granchè alle sue caratteristiche, ma se l’Ag2r riuscisse a mettere più uomini davanti, potrebbe avere discrete possibilità.
Alexandr Riabushenko – Qualora si dovesse terminare allo sprint, il bielorusso sembra essere attualmente il più veloce in assoluto.
Nick Schultz – L’australiano è la migliore opzione per uno sprint, nel caso la corsa dovesse dimostrarsi particolarmente selettiva e non veda andare in porto l’attacco di giornata.
Jolly FantaBarCiclismo: Michael Storer – Il 23enne del Team DSM è un corridore molto aggressivo, bravo a centrare le fughe da lontano. Cosa più importante, sa difendersi piuttosto bene in salita, come dimostrano il 3° posto a La Covatilla ed il 6° a La Farrapona nella scorsa Vuelta.
Pronostico
I primi 113 chilometri sono troppo difficili perchè qualche squadra possa controllare la corsa. Lo scenario più probabile, al netto della presenza di qualche “guastafeste”, è che un gruppetto di attaccanti possa andar via sulla prima salita e giocarsi la tappa in una sorta di gara ad eliminazione. In questo senso, mi affido all’esperienza di Alessandro De Marchi.
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