Vuelta a España 2021 – Favoriti 3a tappa

Percorso e favoriti della terza tappa della Vuelta a España 2021.

di Dino Manca

Guai a sottovalutare il primo arrivo in salita.

Percorso

La terza tappa della Vuelta a España 2021 sarà caratterizzata da un finale in ascesa, che porterà i corridori fino ai 1.500 metri d’altitudine del Picon Blanco, salita piuttosto familiare da queste parti, dal momento che si tratta di una sede d’arrivo che ha tenuto banco per quattro anni consecutivi nella Vuelta a Burgos. In totale, verranno affrontati 202 chilometri non troppo impegnativi, al netto dei 40 km iniziali, che potrebbero essere favorevoli per gli attaccanti, mentre i metri di dislivello saranno 2787.

Meteo

Per domani ci si aspetta una giornata parzialmente nuvolosa, con vento moderato proveniente da nord/nord-est, che si tradurrà in vento prevalentemente contrario per tutto il pomeriggio. Non una gran notizia per i fuggitivi.

Vuelta a España 2021 - 3a tappa
Vuelta a España 2021 – 3a tappa

Dopo aver superato lo sprint intermedio di Marina de Pomar, a circa 23 km dalla conclusione comincerà l’Alto de Bocos, penultima salita di giornata. Relativamente breve, ma con un chilometro in doppia cifra che fungerà da antipasto per ciò che seguirà poco più tardi.

Vuelta a España 2021 – Alto de Bocos

Ad un passo dal confine con la Cantabria, il Picon Blanco non è una salita lunghissima (7.6 km), ma molto dura. Grazie a quattro chilometri in doppia cifra (con tratti fino al 18%), dovrebbe esserci il terreno per fare selezione, sempre che venga affrontata come si deve.

Ad esempio, lo scorso anno Remco Evenepoel vinse qui con 18″ sul secondo e ben 32″ sul terzo, riuscendo a mettere tra se e il decimo posto 1 minuto e 20 secondi. Lo stesso copione due anni fa, quando Ivan Sosa chiuse davanti ad Oscar Rodriguez con 17″ di vantaggio, con distacchi che si dilatarono fino al minuto e 10 del decimo posto. Difficile che si possano vedere questi distacchi domani, ma dovrebbe bastare per capire che non si tratta di un arrivo interlocutorio.

Vuelta a España 2021 – Picon Blanco

Favoriti

Il primo arrivo in salita in un grande giro è sempre un terno al lotto. Entrano in gioco diversi ragionamenti tattici, che spesso cozzano con lo spettacolo e la voglia di mettersi in gioco fin da subito. Sono diversi i primi arrivi in salita che il gruppo ha “gentilmente” regalato ai fuggitivi nella settimana iniziale di un grande giro, ne abbiamo avuto dimostrazione anche quest’anno al Giro d’Italia nella tappa di Sestola. Restando in Spagna, nelle ultime quattro edizioni la situazione è in perfetto equilibrio, con la vittoria dei big lo scorso anno ad Arrate e nel 2017 ad Andorra, mentre la fuga si prese le tappe del 2019 e 2018.

Questo rende apertissimo ogni tipo di scenario. E’ sicuramente plausibile che la Jumbo-Visma possa scegliere di lasciare la maglia rossa ad un corridore che non reputano un “pericolo” per la classifica generale, un pò come fece il Team INEOS con Alessandro De Marchi al Giro o la Mitchelton-Scott con Jesus Herrada nella Vuelta 2018. Resta il fatto, tuttavia, che squadre come la Bahrain, lo stesso Team INEOS, Movistar e magari anche Astana dovrebbero avere l’interesse di provare a far qualcosa già da domani, dal momento che sono formazioni ben strutturate per la salita.

In più, il fattore vento contrario, sommato ad una parte centrale tutto sommato semplice altimetricamente, quindi adatta all’inseguimento, rende decisamente più probabile la vittoria di un “big”, piuttosto che, per dirla in spagnolo, di una escapada.

Primoz Roglic – Il primo arrivo in salita è un test per tutti, ma è facile dire che gli occhi saranno puntati sul capitano della Jumbo-Visma. Senza dubbio, queste sono salite che si sposano bene con l’esplosività dello sloveno, che ha dimostrato di avere una brillantezza invidiabile nella cronometro d’apertura e partirà con i favori del pronostico. La frazione di domani servirà anche per capire quale sia lo stato di forma dei suoi principali aiutanti, Sepp Kuss su tutti, che saranno fondamentali nel contenere le attrezzatissime formazioni avversarie.

Team INEOS – Non c’è dubbio che una salita secca, in una tappa senza troppi metri di dislivello, sia l’ideale per Adam Yates, uscito dalla cronometro di Burgos con un tempo migliore rispetto a Richard Carapaz ed Egan Bernal, il quale sembra evidente punti più ad una strategia a lungo termine. L’inglese ha sempre fatto bene in questo tipo di arrivi, e non sarebbe sorprendente se fosse proprio lui ad aprire il fuoco per primo, anche perchè pesano gli oltre 30 secondi persi a causa della maxi-caduta nel finale di oggi, che sommati al ritardo accumulato ieri lo portano già a 51 secondi di distanza da Roglic.

Non dovrebbe sorprendere, tuttavia, se il miglior corridore della compagine britannica fosse proprio Carapaz, che dovrebbe essere più avanti, attualmente, dal punto di vista della forma. Almeno questo è quanto la logica porta a pensare, visto che è reduce da una splendida vittoria nella complicatissima prova in linea di Tokyo. In fondo, anche l’ecuadoregno apprezza questo tipo di finali, l’ha dimostrato ad Arrate lo scorso anno, chiudendo alle spalle di Roglic.

Mikel Landa – Il basco ha vinto su questa salita nel 2017 ed è arrivato terzo l’anno scorso. La Bahrain arriva a questa Vuelta a España 2021 con un team formidabile, bisogna capire se le sue gambe saranno all’altezza della situazione o meno. La vittoria della Vuelta a Burgos la scorsa settimana è sicuramente un buon segnale, ma confermarsi in un grande giro è sempre un altro paio di maniche.

Miguel Angel Lopez – Il colombiano è un altro ex vincitore di questa salita, ma a differenza di Landa non ha mostrato assolutamente nulla in questa stagione, soprattutto recentemente. E’ da un pò di tempo che si aspetta l’esplosione del talentuoso scalatore di Pesca, ora sbarcato alla Movistar, ma il Tour de France largamente deludente potrebbe aver fatto perdere le speranze anche ai suoi più assidui sostenitori. Detto questo, la sua cronometro inaugurale è stata sorprendentemente molto buona, quindi non bisognerà sottovalutarlo in un arrivo esplosivo come questo, che dovrebbe prestarsi al suo fisico.

Hugh Carthy – Il capitano dell’EF è un altra vittima della caduta odierna. Non sembra che l’inglese sia finito a terra, ma il violento rallentamento è costato allo scalatore del Lancashire altri 38 secondi, che lo relegano ad un divario già piuttosto consistente di 1 minuto ed 11 secondi. E’ stata una stagione molto altalenante per il terzo classificato della scorsa edizione, ma la sua recente vittoria nel difficile arrivo di Lagunas de Neila è sicuramente incoraggiante. Se dovesse avere le stesse gambe dell’ultima tappa della Vuelta a Burgos, potrà ambire ad un piazzamento in top5.

Enric Mas – Il classe ’95 è l’altra carta da giocare per la Movistar. Considerando il suo finale di Tour, un risultato all’interno della top10 dovrebbe essere raggiungibile. Sarebbe fondamentale per gli spagnoli avere entrambi i capitani al top della condizione, ma questo sarà solo la strada a dirlo.

Aleksandr Vlasov – Il russo dell’Astana ha disputato una discreta settimana a Burgos ed è stato molto convincente nella cronometro di apertura, conclusa con un ottimo 10° posto. Una buona prestazione domani potrebbe significare, dunque, podio provvisorio e maglia bianca: un’occasione da non perdere.

Romain Bardet – Il francese ieri ha fatto una buona cronometro, fondamentale per tenere alto il morale dopo una buona Vuelta a Burgos, in cui è riuscito a regalarsi una bella vittoria di tappa. Purtroppo, questo tipo di arrivi non è l’ideale per le sue caratteristiche, ma dovrebbe avere la forma per potersi regalare un risultato di prestigio.

Altre valide opzioni per un piazzamento in top10 sono David De la Cruz, Giulio Ciccone, Guillaume Martin e Fabio Aru.

In caso di vittoria della fuga, potrebbero trovare terreno favorevole corridori come Harm Vanhoucke, Joe Dombrowski, Matthew Holmes, Andreas Kron, Jay Vine, Quinn Simmons, Mikel Bizkarra e Michael Storer.

Jolly FantaBarCiclismo: Mads Wurtz Schmidt – Alla Vuelta accadono sempre cose strane. Ecco perchè non sarebbe impensabile vedere un corridore come il danese della Israel vincere questa tappa in fuga. Dopotutto, non c’è un capitano designato da scortare, e la sua forma è eccellente, come dimostrano la sua vittoria ai campionati nazionali ed il suo 32° posto nella tappa regina della Vuelta a Burgos. Non bisogna scordarsi, inoltre, che fu il migliore della fuga nell’arrivo in salita a Prati di Tivo, sfiorando il colpaccio.

Pronostico

Se la forma è quella vista ieri sarà difficile battere Primoz Roglic in un arrivo del genere.


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