Vuelta a España 2017 – 15° tappa: Percorso e favoriti

Presentazione della quindicesima tappa della Vuelta a España 2017, con analisi del percorso e favoriti di giornata.

di Dino Manca

Vuelta a España 2017 – 15° tappa: Percorso e favoriti

Fuoco alle polveri!

Il menù domenicale propone una frazione non eccessivamente lunga a livello di chilometraggio (129.4), ma con due GPM di 1° Categoria ed un’ascesa finale che terminerà oltre i 2.500 metri, in Sierra Nevada.

I primi 50 chilometri saranno relativamente tranquilli e comprenderanno lo sprint intermedio di Granada, dopo il quale la strada comincerà a salire verso Alto de Hazallanas (1° Cat.), salita spesso affrontata in questa corsa, che presenterà 7 chilometri finali in doppia cifra, con parti fino al 22% di pendenza.

Una lunga discesa porterà i corridori fino a quota 700 metri, per poi risalire verso una delle ascese più impegnative di questo sport. La prima parte, che prevede il passaggio ad Alto del Purche (1° Cat), è composta da 8.5 chilometri al 8% di pendenza media, quando saremo già arrivati a circa 2.000 metri d’altitudine.

Ma non è finita qui. La strada continuerà a salire ancora per 500 metri verso l’Alto Hoya de la Mora (Cat. Especial), che da solo misura 19.3 chilometri al 5.6%. In totale, saranno 28.4 i chilometri d’ascesa da percorrere nel finale di tappa.

Ricordando che il termine massimo per schierare le squadre nel nostro Fanta Bar Vuelta è fissato per le 12:00 di domani, vi presentiamo i favoriti.

Favoriti

Un grande finale che si presta a grandi scalatori. Il chilometraggio ridotto è un punto a favore del gruppo dei “migliori”, che difficilmente accetterà una condotta di corsa “rinunciataria” in un palcoscenico così importante.

La tappa odierna ha messo in risalto le capacità di Trek, Bahrain Merida ed Astana, le quali hanno cercato di aumentare il ritmo che, altrimenti, sarebbe stato fin troppo tranquillo da parte del Team Sky, e solo un enorme Rafal Majka è comunque riuscito a portare a termine l’attacco da lontano. Questo significa che le cose stanno cambiando e nella tappa di domani potremmo ritrovare una situazione simile.

Vincitore nell’undicesima tappa, Miguel Angel Lopez (Astana) ha anche quest’oggi dimostrato di avere una freschezza impressionante nel momento decisivo della salita, riuscendo a staccare la maglia rossa e lasciando la compagnia. In un arrivo più impegnativo di oggi, il colombiano dovrebbe essere ancor più avvantaggiato rispetto ai primissimi della generale ed il suo distacco di quasi 4 minuti da Froome gli garantisce quel minimo di libertà che, ai fini del risultato parziale, potrebbe rivelarsi fondamentale.

Nonostante la doppia caduta di due giorni fa, Chris Froome (Sky) non è sembrato in difficoltà e rimane l’uomo da battere per quanto riguarda la maglia rossa. Il britannico non ha mostrato segni di cedimento, ma soprattutto ha ricevuto il solito enorme apporto dai suoi uomini, in particolare Poels (giunto al traguardo poco dopo), che in una lunga salita come quella di domani è fondamentale per evitare di andare fuori giri seguendo i cambi di ritmo degli avversari. Qualora nessuno dovesse riuscire a staccarlo, non sarebbe sorprendente se fosse lui ad attaccare in prima persona per mettere l’ipoteca sulla corsa, considerando peraltro l’imminente cronometro, nella quale potrà incrementare ulteriormente il vantaggio.

Gli unici due corridori in grado di tenergli testa, non solo per la tappa, sono Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) ed Alberto Contador (Trek-Segafredo). Il primo ha dimostrato di avere un’ottima condizione e sarà interessante capire in che punto della salita vorrà cercare di distanziare la maglia rossa. Quanto al “Pistolero”, le sue intenzioni sono e saranno costantemente proiettate ad un miglioramento in graduatoria (attualmente è 8° a 3:19), ma anche oggi dopo una “sfuriata” più di cuore che di gambe ha accusato un po’ la fatica. Di certo c’è che non si arrenderà e continuerà a provarci.

Se nel parlare bene di Froome, Nibali e Contador non c’è poi così tanta sorpresa, lo stesso non si può dire per Wilco Kelderman (Sunweb). L’olandese del team tedesco, oggi sesto al traguardo e momentaneamente sul podio in classifica generale, sta confezionando senza alcun dubbio il suo miglior grande giro in carriera, e non c’è motivo per non credere che possa continuare nella giusta direzione fino a Madrid. Dopo la crescita di Dumoulin, è bello vedere un’altro corridore neerlandese proiettarsi verso i massimi livelli. Il test di domani sarà molto importante per capire se c’è la concreta possibilità di mantenere la posizione.

Un altro corridore in costante crescita è Ilnur Zakarin (Katusha). Dopo un inizio non esaltante, il russo ha pian piano carburato fino a raggiungere l’attuale 4° posizione in generale. Il che lo rende la classica “mina vagante” che, qualora i più quotati dovessero studiarsi o rallentare nel momento cruciale della corsa, potrebbe avvantaggiarsi e portare a termine un attacco deciso in solitaria, senz’altro nelle sue corde.

Pur essendo poche, sulla carta, le possibilità per una fuga, è sicuro che corridori come Darwin Atapuma (Team UAE), Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), Igor Anton (Dimension Data), Marc Soler (Movistar), David Arroyo (Caja-Rural Seguros) e lo stesso Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) vogliano provare ad anticipare il gruppo. Il problema, oltre ad essere una tappa corta e quindi più facile da controllare, è anche l’inizio pianeggiante, che non favorisce certo corridori con le loro caratteristiche.

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