Vuelta a España 2017 – 17° tappa: Percorso e favoriti
Presentazione della diciasettesima tappa della Vuelta a España 2017, con analisi del percorso e favoriti di giornata.
Presentazione della diciasettesima tappa della Vuelta a España 2017, con analisi del percorso e favoriti di giornata.
di Dino Manca
Nuove (importanti) salite, quelle da affrontare nella quintultima tappa della Vuelta 2017.
Partenza che verrà data a Villadiego, piccola frazione facente parte della comunità autonoma di Castiglia e León, nel nord della Spagna, ad un’altitudine di 880 metri.
Dei 180.5 chilometri previsti, i primi 90 saranno, tra pianura e leggere discese, piuttosto agevoli. Il restante 50%, tuttavia, non lo sarà affatto.
Il primo “botto” di giornata sarà il Portillo de Lunada (2° Cat.), tutto sommato non impossibile visto i suoi 8.3 chilometri al 5.8% di pendenza media, che farà scollinare il gruppo al punto più alto di giornata (1.350 metri), prima della lunga discesa che porterà praticamente sul livello del mare.
Una volta terminata la lunga discesa seguirà lo sprint intermedio di Solares, dopo il quale mancheranno circa 35 chilometri all’arrivo.
Il penultimo test sarà il Puerto de Alisas (1° Cat.), molto simile alla salita precedente come caratteristiche (10 km al 6%, con picchi del 8.3%).
Ancora una discesa porterà i corridori giù verso i 250 metri d’altitudine, prima di fargli affrontare il disumano Alto de los Machucos (Cat. Especial): si tratta di circa 650 metri di dislivello da scalare in appena 7.3 chilometri, con una prima parte che arriverà a toccare il 26% di pendenza e settori che raramente scenderanno sotto il 10%! Una salita molto irregolare che non darà pace fino a quando non sarà terminata.
Ciò detto, l’arrivo sarà in falsopiano, al termine di una discesina di 1 chilometro.
Ricordando che il termine massimo per schierare le squadre nel nostro Fanta Bar Vuelta è fissato per le 12:00 di domani, vi presentiamo i favoriti.
Favoriti
Il dominio di Chris Froome nella cronometro odierna non ha fatto altro che incrementare ulteriormente il suo primato in classifica, ora di quasi 2 minuti sul secondo classificato Vincenzo Nibali.
La situazione di corsa dunque continua a restare nelle salde mani del Team Sky, che in una frazione simile cercherà di risparmiare più energie possibili per accompagnare il proprio leader al meglio nell’ascesa più importante.
Chi si opporrà al “controllo” della corazzata britannica? Sulla carta, Bahrain, Astana e Trek potrebbero essere interessate, anche se le pendenze de Los Machucos potrebbero suggerire anche a queste squadre di non “stressare” eccessivamente le gambe nella prima parte di corsa.
Lo sviluppo più probabile, dunque, è di assistere alla classica corsa divisa in due, con un gruppo di fuggitivi favorito rispetto ai big, purchè contenga corridori dalle caratteristiche adeguate.
Molto importante sarà la prima parte di corsa, dove in un terreno pianeggiante andranno a formarsi i primi gruppi d’attaccanti. Aspettatevi le presenze di Davide Villella (Cannondale) e Matteo Trentin (QuickStep-Floors), in cerca rispettivamente dei punti per maglia a pois e maglia verde.
Difficile individuare dei profili adatti all’intera altimetria, ma visti i distacchi in classifica non è escluso che all’interno dell’attacco di giornata possano esserci anche uomini della top 10/15.
In questo caso, il maggior indiziato a cercare il successo da lontano è David De la Cruz (QuickStep-Floors). Dopo un’ottima prima settimana, il talento spagnolo ha ceduto, metro dopo metro, sempre più terreno, fino a trovarsi al 12° posto con ben 10:14 di ritardo dalla maglia rossa. Questo potrebbe spingerlo a tentare qualcosa di diverso, anche per riavvicinarsi ad una top 10 che, ad onor del vero, meriterebbe. Le salite secche e dure son sempre state più adatte a lui rispetto alle lunghe ascese d’alta montagna, e la presenza in squadra di ottimi passisti dovrebbe avvantaggiarlo abbastanza nel centrare la fuga in apertura di corsa.
Discorso simile per Steven Kruijswijk (Lotto-NL Jumbo). Non è stata una stagione facile per l’ex protagonista del Giro d’Italia 2016, che anche alla Vuelta non è sembrato godere della miglior condizione di sempre. Tuttavia, averlo visto più volte all’attacco nelle ultime tappe è un dato incoraggiante, e se dovesse presenziare nel giusto gruppo non è impossibile che possa centrare il suo primo successo stagionale.
Parlando di corridori particolarmente adatti alle ascese finali, è impossibile non fare i nomi di Darwin Atapuma (Team UAE), Adam e Simon Yates (Orica-Scott), Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) e Rafal Majka (Bora Hansgrohe), i quali avrebbero davvero ottime chances di portare a casa la tappa se riuscissero a trovare le “ruote giuste” durante la concitatissima fase iniziale di corsa.
Un corridore apparso piuttosto brillante nella 15° tappa è Thomas De Gendt (Lotto-Soudal). E’ stato sorprendente vedere il belga attaccare dal gruppo dei favoriti a metà ascesa in Sierra Nevada, concludendo a soli 5 minuti dal vincitore. Questo può significare che stesse testandosi in vista di una delle prossime tappe, nelle quali cercherà l’ultima delle vittorie in ogni grande giro, che gli manca per chiudere il terzetto, anche se tra quelle che mancano da qui alla fine è forse più adatta la prossima, con arrivo a Liébana.
Appurato che ci siano buone probabilità che la fuga vada in porto, sarebbe comunque sbagliato dimenticarsi quanto velocemente possano cambiar le cose anche in una singola tappa. Se qualche big dovesse avere le giuste sensazioni, visto l’avvicinarsi della fine ed una “non belligeranza” che comincia a non piacere più, non sarebbe uno scandalo se mettesse la propria squadra a tirare per ricucire il gap.
Tra tutti, i maggiori indiziati a prendersi questa responsabilità sono Miguel Angel Lopez (Astana), chiaramente il miglior scalatore in questo momento, e Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida). Lo squalo sa bene quanto sarebbe importante recuperare qualcosa domani, per non doversi giocare tutto all’Angliru. Inutile aggiungere che la discesa finale è un ulteriore stimolo perchè possa provarci, ma avrà bisogno di collaborazione. Capito Alberto Contador (Trek-Segafredo) ed Ilnur Zakarin (Katusha)? A buon intenditor….poche parole!