Vuelta a España 2017 – 3° tappa: Percorso e favoriti

Presentazione della terza tappa della Vuelta a España 2017, con analisi del percorso e favoriti di giornata.

di Dino Manca

Vuelta a España 2017 – 3° tappa: Percorso e favoriti

Merci France et au revoir! Cominciano i primi fuochi d’artificio!

La carovana si sposterà finalmente nel territorio di casa, quello spagnolo, ma non prima di aver affrontato una Cote, quella di La Perche (1° Cat.), con uno scollinamento ad oltre 1.500 metri d’altitudine.

Avvio scoppiettante, dunque, dopo il quale ci saranno una cinquantina di chilometri per tirare il fiato prima di entrare in Andorra, dove fu il Tour a far visita un anno fa.

La prossima salita da affrontare sarà il Coll de la Rebassa (1° Cat.). Si tratta di 13.2 chilometri con una pendenza media del 6.9% e picchi al 15.5%, che porteranno i corridori fino a 1.820 metri d’altezza.

Una lunga discesa precederà lo sprint intermedio, fissato a soli 11 chilometri circa dalla meta, e l’ultima ascesa di giornata: l’Alto de la Commella (2° Cat.), relativamente breve (4300 metri) ed esplosiva quanto basta per decidere la corsa (8.3% di media con tratti al 12% nell’ultimo chilometro).

L’arrivo tuttavia sarà posto al termine di una velocissima discesa di 7 chilometri, che terminerà in quel di Andorra la Vella, capitale del Principato, in un rettilineo a 1.000 d’altitudine.

Ricordando che il termine massimo per schierare le squadre nel nostro Fanta Bar Vuelta è fissato per le 12:00 di domani, vi presentiamo i favoriti.

Favoriti

Dalla frazione odierna si è potuto evincere quanto può esser facile perdere terreno anche nella tappa più semplice di una corsa di tre settimane. Come spesso succede, quando il vento soffia forte la QuickStep si mette “al lavoro” e per gli altri son dolori. Il colpo di mano decisivo è stato di Yves Lampaert, che viene ripagato dei tanti sacrifici fatti in testa al gruppo con un triplete niente male: tappa, maglia rossa e maglia verde!

Vista l’altimetria di domani, tuttavia, è molto probabile che per il passista belga sarà l’unica giornata in “roja”.

Come detto, una corsa dura come la Vuelta, non solo per il fatto che si tratti dell’ultimo dei tre “Grand Tour”, richiede un notevole dispendio di energie. La presenza così presto di una tappa come quella di domani spiega, ad esempio, il perchè della mancanza di velocisti come Marcel Kittel o Andrè Greipel.

Il punto è: c’è qualche squadra disposta a spenderne tante già dal terzo giorno, per tener chiusa una tappa dal finale così incerto? Dati alla mano, le uniche due in grado potrebbero essere il Team Sky e l’Orica-Scott.

Cosa aspettarsi dunque? Senz’altro una fuga, visto il “pronti-via” con un GPM di 1° Categoria, che inviterà molti degli attardati odierni ad andare in avanscoperta.

Facile, quindi, andare a pescare, tra i corridori che han perso più tempo oggi (e non è detto che l’abbiano fatto mal volentieri), uno specialista in materia come Thomas De Gendt (Lotto-Soudal).
Il belga ha chiuso un Tour de France sempre all’attacco ed in crescendo, pur senza confezionare grandi risultati parziali, escluso il 5° posto nella particolare tappa di Salon-de-Provence.
Se ne facciamo un discorso di resistenza, questo corridore ha davvero pochi eguali, il problema è capire quali siano le sue reali condizioni. Di certo c’è che sarebbe sorprendente non vederlo all’attacco, considerando anche la presenza di punti importanti per la maglia di miglior scalatore, alla quale potrebbe ambire.

Vincitore della terza tappa l’anno scorso e (curiosamente) attardato quest’oggi, Alexandre Geniez (Ag2r La Mondiale) si è presentato al via con compiti da gregariato per il capitano Romain Bardet, ma non è detto che in una tappa come quella di domani non possa ricevere il via libera dalla sua ammiraglia.
Dopo una primavera ed un Giro da dimenticare, il francese ha ritrovato non solo il giusto colpo di pedale, ma anche il successo di tappa, coronando un’ottima settimana al Tour de l’Ain con il 3° posto in classifica generale finale.
Le salite conclusive potrebbero essere leggermente troppo dure per lui, ma se i suoi compagni di fuga non dovessero essere formidabili è possibile che lasci il segno.

Un altro corridore che ha chiuso il Tour de France in crescendo è John Darwin Atapuma (Team UAE). Il colombiano si dovette accontentare del 2° posto all’Izoard, beffato da Barguil dopo aver passato tutta la giornata all’attacco. Vista la vicinanza di questa corsa con quella francese, è difficile che abbia perso in poco tempo quella condizione, anche se bisognerà capire quanto può aver influito la sfortunata caduta di Nimes nei 2 minuti incassati oggi.
Ovviamente, l’arrivo al termine di una discesa non è la miglior notizia per un corridore fondamentalmente leggero come lui.

Tra gli “sconfitti” di oggi, Dani Navarro (Cofidis) è per caratteristiche uno dei profili più interessanti per una frazione del genere. In uscita da un Tour piuttosto “silenzioso”, il 34enne di Salamanca dovrà rivedere i piani e pensare più ad un successo parziale che alla classifica, viste anche le sue difficoltà a cronometro. Essendo distante già 3 minuti, è possibile che gli venga dato spazio e non è detto che non saprà sfruttarlo.

In fine, è lecito aspettarsi all’attacco anche nomi come l’olandese Bert-Jan Lindeman (Lotto-NL Jumbo), vincitore di una difficile tappa nella Vuelta 2015, Stefan Denifl (Aqua Blue Sports), che potrebbe essere interessato alla maglia a pois, il colombiano Hernan Aguirre (Manzana Postobon) e magari David Arroyo (Caja Rural-Seguros).

Ciò detto, non va escluso che dal primo testa a testa tra “big” possa uscire fuori il vincitore di tappa.

Visto l’arrivo al termine di una discesa, i favori del pronostico dovrebbero andare verso corridori abbastanza resistenti in salita e forti in caso di sprint ristretto, come ad esempio Rui Costa (Team UAE) o Julian Alaphilippe (QuickStep-Floors), il quale è tra i principali indiziati a vestire la maglia visti i soli 18 secondi di svantaggio dal suo compagno Lampaert.

Caratteristiche simili anche per Warren Barguil (Sunweb), che proprio in Spagna ha cominciato a vincere e non sembra affatto accusare la fatica di un Tour corso a tutta.

Merita una citazione anche il terzetto dell’Orica-Scott, composto da Adam Yates, Simon Yates ed Esteban Chaves. Quest’ultimo sembra esser partito con la giusta determinazione, anche se il suo flop al Tour è troppo recente per potersi fidare. I gemelli britannici, invece, si adattano perfettamente ad un finale simile e sarebbe entusiasmante vederli attaccare in coppia! 

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