Vuelta a España 2017 – 7° tappa: Percorso e favoriti

Presentazione della settima tappa della Vuelta a España 2017, con analisi del percorso e favoriti di giornata.

di Dino Manca

Vuelta a España 2017 – 7° tappa: Percorso e favoriti

Ancora un lungo chilometraggio attende il gruppo in una frazione di media montagna.

Si parte da Lliria, comune di 17.000 abitanti nell’entroterra della comunità autonoma Valenciana, per raggiungere la prima asperità di giornata: il Puerto la Montalbana (3° Cat.), che porterà i corridori a quota 935 metri d’altezza.

Sarà questo più o meno il terreno sul quale verrà affrontato il resto della tappa, che procederà con l’Alto de Santa Cruz de Moya (3° Cat), il quale terminerà al chilometro 88.7 di corsa.

A questo punto, incredibile ma vero, arriveranno un centinaio di chilometri pianeggianti, utili per tirare il fiato sino allo sprint intermedio di Cuenca, capitale della Comunità autonoma di Castiglia-La Mancia, che precederà il “piatto da portata” dell’Alto de Castillo (3° Cat). Salita non lunghissima (2 chilometri), ma con una pendenza media del 7.3% ed una parte finale con tratti al 9/10%…sul pavé!

Un falsopiano di 3500 metri sarà susseguito da una discesa di 8.4 chilometri, che ricondurrà i corridori in quel di Cuenca, dov’è posto il traguardo finale.

Ricordando che il termine massimo per schierare le squadre nel nostro Fanta Bar Vuelta è fissato per le 12:00 di domani, vi presentiamo i favoriti.

Favoriti

Per il secondo giorno di fila il vincitore di tappa è arrivato da una “escapada”. La vittoria è andata al polacco Marczynski, che assieme a Pawel Poljanski ed Enric Mas ha avuto il merito di credere nel successo, nonostante il gruppo maglia rossa sembrava aver ormai rintuzzato il grande attacco di giornata.

Nella frazione di domani dovremmo tornare a vedere protagonisti i big, anche se con la sola Sky al comando non è detto che una fuga non possa nuovamente avere la meglio.

Come precedentemente anticipato, la frazione di oggi sembrava non dover creare grossi scompigli in classifica, ma la realtà è che dall’ultima salita sono arrivati segnali piuttosto interessanti, soprattutto da Alberto Contador, che ha nuovamente dimostrato di non essere quello visto ad Andorra e l’impressione è che darà battaglia fino all’ultimo metro di queste tre settimane.

Le possibilità che qualcuno possa evadere dal gruppo nell’ultima salita ci sono, ma la situazione sulla carta più probabile, visto anche il falsopiano prima della discesa e gli eccessivi tatticismi che sempre più spesso si presentano in finali simili, è che si arrivi a Cuenca con uno sprint a ranghi ristretti.

In tal caso, il corridore favorito sarà Michael Woods (Cannondale). Il canadese, ora 9° in classifica ad 1:13″ da Froome, è tra i top 10 il più veloce, senza peraltro peccare quando la strada sale. Le sue prestazioni al Giro d’Italia di quest’anno hanno confermato quanto di buono fatto dal 30enne in primavera, anche se manca effettivamente una vittoria. Nella tappa di domani l’occasione sarà ghiottissima, forse irripetibile, perchè “Rusty” se la faccia scappare.

Subito dopo c’è Rui Costa (Team UAE). Il portoghese ha sofferto il violento cambio di ritmo odierno, ma è poi riuscito a limitare i danni, perdendo solo 17 secondi dal gruppo dei favoriti. Se la gamba dovesse rispondere come deve, non è impossibile che possa reggere una salita di 2000 metri e giocarsi le sue chances in volata, dove, come risaputo, sarebbe un cliente piuttosto scomodo.

Pur sembrando delle tre punte dell’Orica-Scott quello più in difficoltà, Simon Yates potrebbe essere un altro uomo da tenere d’occhio in caso di arrivo allo sprint. Il britannico è un vero e proprio mattatore in arrivi del genere: questa primavera ha conquistato una tappa molto simile alla Parigi Nizza ed il GP Indurain, sconfiggendo proprio Woods in una volata ristretta. Qualora la sua gamba non dovesse essere delle migliori, il gemello Adam Yates potrebbe avere discrete probabilità, anche se meno scattante rispetto a lui.

Sembrava non dovesse prenderla troppo sul serio, ma Warren Barguil (Sunweb) oggi ha dimostrato di non essere alla Vuelta solo per mettere chilometri nelle gambe e supportare Kelderman. Il francese ha vinto la “volatina” del gruppo, dando un chiaro messaggio in vista della tappa di domani, che viste le sue condizioni sarebbe stupido se non cerchiasse in rosso.

Qualora si adottasse un ritmo forsennato nell’Alto de Castillo, i principali indiziati a giovare della situazione sono Chris Froome (Sky), Esteban Chaves (Orica-Scott) ed Alberto Contador (Trek-Segafredo), con il britannico che sulla carta dovrebbe essere il più veloce dei tre in caso di volata. 

Apparsi in leggera difficoltà quest’oggi, senza comunque perdere tempo, i nostri Fabio Aru (Astana) e Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) sono ora chiamati a rispondere sul campo, e questo finale potrebbe invogliare i due isolani a cercare un’azione. Magari in coppia?

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